“A nobili intenti”: una comunità alla ricerca di una ragazzina scomparsa nel terzo romanzo di Achille Gasparotti

Letto e recensito da Maria Zorzi per Brescia si legge
“Tutta questa storia è completamente inventata. Tranne le parti assolutamente vere”. È con questa premessa, tra la pura informazione e l’ammonimento, che Achille Gasparotti ci introduce alla sua ultima fatica “A nobili intenti” (Robin Edizioni, 2024). Non vergine di pubblicazioni letterarie, lo scrittore iseano torna sugli scaffali delle librerie con un romanzo giallo sui generis in cui la microstoria assume un ruolo predominante e la polifonia che da essa deriva ne detta l’andamento sostenuto.
Una trama gialla venata di umorismo
Sin dagli esordi, le pagine di questo libro lasciano trapelare, mirata e ben dosata, una sottile ironia, elemento che fa di Gasparotti un Malvaldi nostrano, seppur con un linguaggio più forbito, ma chiaro e privo di regionalismi. Qui il “Bar Lume” viene sostituito dal “Bar Sport”, uno dei radi nuclei di socialità nonché unica tavola fredda di Solingo, paesello (immaginario) di poche anime sito nella provincia di Pianafresca, idealmente collocabile nella più vasta Pianura Padana.
Di certo non una meta inflazionata e presa d’assalto da orde di turisti in cerca di quella meritata pausa dal torpore dell’ambiente cittadino, la piccola località venne battezzata in onore dell’omonimo monte (che poi, con i suoi trecento metri di altitudine, proprio monte non è), Solingo, che, personaggio principale del racconto, la sovrasta e ne determina gli avvenimenti. La monotona tranquillità del suddetto paese viene di fatto sconvolta dall’arrivo di tre forestieri: Gabriella Biniggi e i suoi due figli, Carlo e Annalaura che, un fatidico giovedì di inizio luglio, scelgono di scappare dalla calura della città cercando rifugio all’ombra dei maestosi platani che popolano le pendici del monte.
Un carosello di personaggi vari e coloriti, vero motore del romanzo
Come in ogni piccola frazione che si rispetti, il fulcro di Solingo sono i suoi abitanti. I solinghesi, la cui età media supera i 50 anni, non si limitano ad essere il cuore pulsante, ma anche e soprattutto gli occhi e le orecchie del loro paesino. Sono proprio loro, infatti, i veri protagonisti del romanzo, ognuno con un ruolo ben preciso e con peculiarità che lo caratterizzano e rendono ingranaggio fondamentale per il funzionamento della “macchina Solingo”. Sono le voci di Tobia, professore in pensione, Natalia e le altre componenti del GRUMO (Gruppo di Mutuo Aiuto), di Attilio, il sindaco e rappresentante locale delle istituzioni, a cui Gasparotti affida la narrazione degli eventi.
Saranno loro, pertanto, i veri investigatori nel caso dell’improvvisa scomparsa di Annalaura, allontanatasi da madre e fratello per fare pipì tra i boschi e mai più ritornata. La maestria di Gasparotti è data anche dall’effetto dinamico che scaturisce dal passaggio da un punto di vista a un altro, come in una partita di pallavolo in cui l’obiettivo è non fare cadere la palla ma passarsela tra compagni di squadra per poi segnare un punto, frutto di uno sforzo comune.
Il ritmo che ne deriva è incalzante e rende la lettura scorrevole, uniforme nonostante la divisione in parti e capitoli. Il lettore, da par suo, si ritrova a rappresentare un paio di occhi in più, in ausilio a quelli dei cittadini accorti che, più o meno inconsapevolmente, formano una rete comunicativa che permette il procedere delle indagini. Le autorità, statali e locali, in questa narrazione sull’orlo del “true crime” vengono trattate con quell’ironia “malvaldiana”, quasi impercettibile ma di grande effetto. Di fatto, non sono loro a condurre le indagini, anzi, il loro contributo è quasi nullo, oltre che avere un esito semplicistico. Saranno i lettori, ormai compaesani dei solinghesi, solo nelle ultime pagine del romanzo e a distanza di quattro mesi dall’accaduto, a fare emergere tutta la verità. Una verità dolorosa e inaspettata che a detta di Tobia:
[…] si stava comportando come una bolla d’aria che dal fondo dell’oceano emerge tremula, ma poi, alla fine raggiunge la superficie, per compiere il suo destino.
Achille Gasparotti – A nobili intenti – pp. 276-277

Titolo: A nobili intenti
Autore: Achille Gasparotti
Editore: Robin Edizioni
Anno: 2024
Genere: giallo
Pagine: 292
ISBN: 97912546-894
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