Un “giullare triste” sullo sfondo della Genova “bresciana” nel nuovo giallo di Enrico Giustacchini

Recensione di Federico Migliorati per Brescia si legge

Puntuale all’appuntamento di tarda primavera, il giornalista e scrittore Enrico Giustacchini soddisfa nuovamente la curiosità dei numerosi estimatori del “suo” Albertano con un romanzo, l’ottavo della fortunata serie iniziata nel 2014, che per l’occasione è tutto ambientato fuori dai confini bresciani.

La scelta, con “Il giudice Albertano e il caso del giullare triste” (LiberEdizioni 2021 – acquista qui, con illustrazioni di Andrea Giustacchini), è stata quella stavolta di condurci nella Genova di metà Duecento, nella quale pure non mancano protagonisti di punta della nostra provincia, e tingendo fortemente l’affabulante narrazione con il segno della poesia.

Accattivante plot narrativo e attenzione maniacale alla ricostruzione storica

Questo nuovo volume, nel quale i fondamenti storici assumono un ruolo precipuo, si presente oltremodo avvincente, ricco di colpi di scena ed accattivante nel plot narrativo che recupera ancora una volta la tecnica classico-deduttiva.

Sappiamo, infatti, che Giustacchini si muove su un terreno meticolosamente mietuto in precedenza con una ricerca accurata: la sua acribia nel portare a conoscenza taluni avvenimenti, personaggi e situazioni del Medioevo, a partire in primis dallo stesso giureconsulto realmente vissuto a Brescia nel XIII secolo, è ormai acclarata come dimostra anche stavolta affrontando le diatribe del tempo tra Genova e Savona che coinvolsero anche l’Imperatore Federico II, mentre al Soglio di Pietro saliva quell’Innocenzo IV, figlio della città della Lanterna più rinomata e potente, alla cui cerimonia di consacrazione assistette proprio Albertano.

Maggi e Albertano: due bresciani alla guida della città della Lanterna

Come mai, dunque, il capoluogo ligure viene eletto quale scenario dell’ennesimo omicidio che il giudice-investigatore è chiamato a risolvere? Perché è proprio qui che si muovono come pedine di un gioco di potere alcuni nostri concittadini a partire da Emanuele Maggi che l’Enciclopedia Treccani definisce “il primo, nella grande casata bresciana di tradizione guelfa, a svolgere una carriera politica di rilievo dentro e fuori le mura cittadine (ndr bresciane)”.

Uomo di indubbie qualità, coltissimo, Maggi assume la carica di podestà di Genova nel 1243 facendosi apprezzare per le sue mosse politiche e l’impegno instancabile per la città. A coadiuvarlo nell’impegnativo compito viene chiamato, tra gli altri, lo stesso Albertano quale “assessor”, sullo sfondo delle vicende che l’epoca portava con sé. Ed è da qui che il lettore è chiamato a prendere le mosse per affrontare l’intricato rompicapo, almeno all’apparenza giacché, come è ben noto, le abilità del giureconsulto non si limitano all’ambito del diritto o nella stesura di sermoni (proprio nel periodo in cui il giallo è ambientato il ‘nostro’ ne stava predisponendo un altro dedicato ai notari della città) ma, nell’inventiva di Giustacchini, spaziano anche nella soluzione di misteriosi fatti di sangue.

La nobil tenzone tra il “giullare triste” e il poeta genovese Lanfranco Cigala

Si diceva, più sopra, del valore della poesia che in questo romanzo ben più che altrove essa viene a ricoprire: i versi trobadorici provenzali che ornano alcune delle pagine intrise di mistero finiranno proprio per essere discriminanti conducendo Albertano a sfogliare, come una margherita, tutti gli elementi sul tappeto per arrivare alla soluzione finale. E in questo ambito ecco spiccare la figura così abilmente tratteggiata di Lantelmo (è lui il ‘giullare triste’ citato nel titolo del libro), che acquisì una certa notorietà per i componenti poetici detti sirventesi, il quale ingaggiò una sorta di nobil tenzone con un altro poeta dell’epoca, il genovese Lanfranco Cigala.

Tra elezioni papali, scontri acerrimi tra le consorterie di città, ingarbugliate trame nobiliari per rinsaldare il potere, sentimenti amorosi manipolati con abilità Giustacchini ci regala per l’ennesima volta un giallo ben congegnato, scevro da quegli escamotage che strizzano l’occhio al lettore e così diffusi nella narrativa odierna, ma acutamente ancorato alla realtà storica del tempo a cui egli ridà forza e spessore, in omaggio a quella ‘ragione’ che consente chi l’ha con sé “di vincere il mondo intero”.


In fase di lancio il libro è in vendita in abbinamento al Giornale di Brescia al costo di 8,90 più il prezzo del quotidiano.

Titolo: Il giudice Albertano e il caso del giullare triste
Autore: Enrico Giustacchini
EditoreLiberEdizioni

Genere: Giallo / Romanzo storico
Pagine: 162
Isbn: 9791280148308

Se vuoi acquistare questo libro online, fallo attraverso questo link: sosterrai il progetto Brescia si legge.

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