“Amour”, l’esordio di Gabriele Berardi nella prosa: tra amori cercati e perduti, uno sguardo impietoso sulla fatica delle relazioni amorose
Letto e recensito da Silvia Lorenzini per Brescia si legge
Io e Francesca ci siamo lasciati. Lei mi ha lasciato. Vuole ritrovare se stessa, o almeno così mi ha detto. Convivevamo da tre anni, se n’è andata prima di darmi i soldi dell’affitto. So perché mi ha lasciato: Fausto, il suo collega. A volte veniva a cena da noi con una tizia che non parlava mai. Sono tornato a casa dai miei, voglio dare una mano a mia madre. La verità è che con il mio stipendio non sono in grado di pagare l’affitto del trilocale, scelto da Francesca, e riuscire a mantenermi.
Gabriele Berardi, Amour, pag. 10
Se, come scrive Lev Tolstoj nel celeberrimo incipit di Anna Karenina, “tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”, leggendo Amour, l’ultima pubblicazione di Gabriele Berardi, viene sicuramente da pensare che Tolstoj avesse proprio ragione: talvolta, anche dietro la più tranquilla delle relazioni, al di là della cortina superficiale delle apparenze, possono celarsi le più varie ragioni di infelicità.
Amour (edito da Planet Book, 2024) è una raccolta di 21 racconti, per lo più brevi, tutti incentrati, come il titolo suggerisce, sull’amore. Un tema un po’ sfruttato, verrebbe da pensare, visto che, da che l’uomo esiste, tutti ne parlano, al punto che si potrebbe pensare che non molto altro ci sia da dire in proposito. Ma Berardi (autore bresciano, di professione educatore, musicista e uomo dai mille interessi), con una scrittura piana e snella, trova la giusta linea per aggiungere un suo personalissimo sguardo di violenta schiettezza sul tema, individuando situazioni narrative che esulano dalla dimensione più ovvia dell’amore come tormento ed estasi per concentrarsi su storie di amori faticosi, in cui di estasi davvero non c’è nulla.
Dalla poesia alla prosa, nel solco di un tema universale
Dopo aver pubblicato due raccolte poetiche (rispettivamente nel 2018 e nel 2022: “Riflessi”, edita da Oedipus, e “Minime”, Transeuropa), con Amour Gabriele Berardi esordisce nell’ambito della prosa. L’opera è il risultato di una lunga gestazione, iniziata con i primi racconti scritti nel 2017 (per cui Berardi aveva pensato inizialmente a un titolo diverso) e conclusasi solo ora con l’innesto di nuove storie sul nucleo di scritti originario. Pur utilizzando un diverso mezzo espressivo, Berardi continua la ricerca su cui già si era impegnato in precedenza, quella cioè di raccontare storie di coppie, di amori difficili e spesso dall’esito drammatico.
Berardi sa leggere con attenzione nelle varie forme con cui l’amore si presenta, al di là della formula banale della storia romance. L’amore è anche quello dell’anziano vedovo disperato per la perdita della moglie, della coppia annoiata dalla routine quotidiana, delle relazioni complicate sospese fra ex mariti e compagni conviventi, ma anche della frustrazione sessuale repressa o del malinconico ricordo di un amore del passato e così via. Proprio in questo va riconosciuto all’autore di aver saputo dare voce anche alle intricate situazioni dell’amore “post-moderno”, per così dire, in cui il matrimonio non costituisce certo l’approdo definito e socialmente atteso di un rapporto sentimentale né, soprattutto, l’oasi di serenità della famigliola tanto ben delineata dalla pubblicità di una nota marca di biscotti.
E la felicità in amore? Non dovrebbe questo sentimento essere la strada maestra verso una vita più piena e completa? L’autore non esclude ciò naturalmente. Semplicemente, i racconti di Amour vogliono raccontare quelle storie in cui qualcosa si rompe, in cui un pezzo manca, perché è venuto meno o perché non è mai esistito.
Il risultato è un libro che non lascia certo indifferente il lettore. La desolata solitudine, anzi il vero e proprio isolamento affettivo e sociale in cui si muovono i personaggi (anche all’interno di una relazione come si diceva apparentemente tranquilla), l’incapacità di comunicazione che caratterizza i rapporti: questi ed altri sono elementi che contribuiscono a costruire nelle pagine di Amour delle vicende “forti”, difficili da dimenticare.
Guidato dallo sguardo indagatore dell’autore, il lettore non può fare a meno di interrogarsi sulla qualità delle relazioni che instauriamo con gli altri, o che non riusciamo a instaurare, e sulle modalità con cui le gestiamo. Del resto, come appunto diceva Tolstoj, ognuno si costruisce la sua personale strada verso l’infelicità. Forse, se possibile, sarebbe bene fermarsi un po’ prima del baratro per chiedersi dove si sta andando.
Titolo: Amour
Autore: Gabriele Berardi
Editore: Planet Book, 2024
Genere: Racconti
Pagine: 152
EAN: 9791281148482
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