Tre coppie omosessuali, tra gli anni venti e il presente, nel romanzo del bresciano Paterlini
“I nostri classici” sono una selezione arbitraria di libri bresciani usciti qualche tempo fa, che – per qualche motivo – hanno lasciato il segno.
Recensione di Chiaraluna Cinquini per Brescia si legge
Tre coppie di omosessuali vissute in epoche diverse ed una musicassetta con una storia registrata che riuscirà a legare le loro vicende, dando una visione di come le cose col tempo possano evolversi e mutare restando però talvolta in fondo uguali a sé stesse.
“Cani Randagi” (RaiEri, 2012), scritto dal bresciano Roberto Paterlini e vincitore nel 2012 del premio La Giara, è un romanzo che contiene tre storie differenti legate da un filo conduttore che unisce generazioni vissute in epoche ed in contesti diversi, dal ventennio al presente passando per gli anni ottanta. Un libro che ripercorre, attraverso i racconti dei protagonisti, le mutevoli difficoltà incontrate dalle persone omosessuali nel trovare una propria identità personale ed una propria collocazione all’interno di un sistema conservatore e omofobo ma in evoluzione.
L’autore, Roberto Paterlini, è nato e vive in provincia di Brescia. Ha vinto nel 2006 il Sonar Script Festival per la sceneggiatura “23 anni”. Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo, “il ventiquattrenne più vecchio del mondo”. Con “Cani randagi” ha vinto nel 2012 il premio La Giara.
Una storia omosessuale nella Catania fascista degli anni venti
Nel 1987 Francesco, restio a lasciare solo il compagno Matteo a causa della recente scoperta di sieropositività, si reca per lavoro a Catania per intervistare l’ormai anziano Luigi de Lorenzi, e farsi raccontare la sua storia di omosessuale nella Catania fascista degli anni venti.
De Lorenzi racconta dell’amore per Franco, un giovane del suo paese, di come lo salvò dal confino sacrificando sè stesso, di come venivano definiti in maniera dispregiativa quelli come lui “arrusu” ovvero omosessuali passivi, femminelle.
Durante il regno d’Italia gli omosessuali venivano mandati al confino, ovvero una misura di prevenzione prevista dall’ordinamento giuridico che consisteva nell’obbligo di dimorare in un luogo appartato e lontano. De Lorenzi racconta il suo confino sull’isola di San Nicola alle Tremiti, pena che ha dovuto scontare per essere stato trovato in un locale ritrovo di persone omosessuali in atteggiamenti sconvenienti e scandalosi (un ballo).
Francesco ancora sconvolto dalla malattia del compagno e attraverso l’incontro con De Lorenzi riflette sulla vita e sulla morte, sulla malattia e sulla perdita.
Anni ’80: la liberazione e la piaga dell’AIDS
Ai giorni nostri Giacomo in vacanza con il compagno Federico ritrova la musicassetta con l’intervista fatta molti anni prima, nel 1987, da suo zio Francesco al catanese De Lorenzi.
Ancora una volta il racconto si fa testimone di un momento intenso ed emotivo. Dove Giacomo si ritrova a fare i conti con sé stesso, con rimpianti di cose non successe e storie passate, ed a confrontarsi con la storia lontana di De Lorenzi e con quella, più recente, di suo zio Francesco.
Niente confino per Francesco e Matteo: il clima culturale e in fermento degli anni ottanta, infatti, spinge i gay a smettere di avere paura e a costituirsi in gruppi e associazioni. La neonata libertà porta però a suppurazione una grande piaga, quella dell’AIDS, inducendo anche Francesco e Matteo a rimettere in discussione tutto, inclusa una storia consolidata, e ad affrontare ombre e domande per il futuro a causa della malattia.
Giacomo e Federico nel presente
Giacomo e Federico ai giorni nostri, con una tranquillità maggiore rispetto al passato possono tutto sommato condurre una relazione tranquilla. I dubbi e le domande sono rivolti soprattutto verso sé stessi, specchio di un epoca in cui spesso egocentrismo e individualità prevalgono in ogni ambito sul resto.
Paterlini, con un romanzo scorrevole e dai passaggi profondi, racconta sì storie di uomini che amano uomini, delle difficoltà, dei dolori, e delle fatiche, ma racconta anche e soprattutto storie di persone. Storie piene di difficoltà e di dubbi, che si dipanano lungo un secolo di profondi mutamenti collegandosi però tramite un filo rosso che colpisce.
Titolo: Cani Randagi
Autore: Roberto Paterlini
Editore: RaiEri, 2012
Genere: Romanzo
Pagine: 303
Isbn: 9788839715890
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