“La colonna bianca”: lo spirito della Rivoluzione Francese irrompe a Iseo nel romanzo storico con illustrazioni dell’esordiente Michele Consoli

Un gruppo di ribelli giacobini, i rappresentanti del dispotico governo veneziano a Iseo, un umile e mite facchino, la saggia e affascinante figlia del Presidente della Camera di Commercio e, come da titolo, una misteriosa colonna bianca su cui periodicamente qualcuno affigge messaggi acuti e sovversivi esprimendo così gli umori del popolo. Sono i principali ingredienti di “La colonna bianca”, romanzo illustrato ambientato nel 1796 a Iseo e dintorni che segna l’esordio del vignettista iseano ventottenne Michele Consoli, edito nel 2023 dalla Comunità Montana del Sebino Bresciano.

Arricchito da alcune decine di illustrazioni realizzate dall’autore, il romanzo racconta i fermenti che scossero anche Iseo negli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione Francese, ambientando, in un contesto storico interessante e forse troppo poco conosciuto, una avvincente storia di finzione che ruota attorno a un manufatto, appunto la colonna bianca, dal significato ignoto ai più, oggi incastonata nella facciata di un palazzo nei pressi di Piazza Garibaldi.

Attenzione, la recensione contiene qualche piccolo spoiler

Raggiunta la Casa dei Palatini, Agnesi arrestò la marcia: di fronte a loro, incastonata nella facciata del palazzo di fronte, la Colonna Bianca recava un nuovo messaggio. Quel vecchio, bianco e spoglio pilastro stava lì da tempo immemore, nessuno si ricordava più nemmeno da quando, come ultima vestigia di un’antica virtù cittadina ormai annientata. Eppure, quel suo aspetto semplice ma severo aveva funzionato da spauracchio verso tutti quei governanti che avevano cercato di rimuoverla per risaltare la bionda facciata dell’edificio. Per tutti era la colonna del popolo: e questo, gli amministratori, lo sapevano bene.” 

Michele Consoli, La colonna bianca, p. 24

Già nell’introduzione del romanzo, il giovane vignettista Michele Consoli chiarisce che la Colonna Bianca che dà il titolo alla sua opera prima, altro non è che un pilastro quattrocentesco posto al centro di una piazza nel cuore di Iseo. Il ruolo che, nel corso del tempo, le è stato affidato, però, va ben oltre la mera decorazione dello spiazzo: ad essa infatti venivano costantemente affissi messaggi, da parte di un presunto ribelle sovversivo rimasto anonimo, indirizzati contro il governo di Venezia, che all’epoca dei fatti – ultimi anni del Settecento – dominava Brescia.

Attorno a questa colonna si sviluppano le vicende che coinvolgono la comunità iseana alle prese con i venti rivoluzionari provenienti da oltralpe. Fra i veri personaggi, emerge quello di un facchino, ragazzo a modo, semplice e rispettoso delle regole; niente induce il lettore e gli altri personaggi della storia, a pensare che sia lui a dare voce al popolo attraverso la colonna; e, non a caso, è proprio rivolgendosi a lui che l’acuto comandante Ercole Agnesi era arrivato ad esclamare: “Il popolo fa finta di dormire… ma la sua voce è questa fredda, scarna colonna di pietra. Sempre lei…” (p. 25), ignaro del fatto che proprio il suo interlocutore, dichiaratamente analfabeta, fosse l’autore dei tanto pericolosi “pensieri del popolo”.

I fatti raccontati nel romanzo sono ambientati negli anni finali del Settecento, “secolo delle rivoluzioni”, e più precisamente nel 1796: un periodo, a cavallo tra la Rivoluzione Francese (iniziata nel 1789), la fine della dominazione veneziana (l’ultimo Doge verrà deposto dalle truppe napoleoniche nel 1797) e l’avvento della Repubblica Cisalpina (istituita da Napoleone sempre nel 1797), in cui l’afflato rivoluzionario e democratico ispirato ai principi della Rivoluzione Francese si diffuse nelle grandi città del Nord Italia, ma anche in tranquille cittadine come nella Iseo raccontata dal romanzo di Consoli.

All’interno del paese, infatti, diverse personalità si rivelano assai insofferenti al dispotico governo di Venezia, propendendo per un sistema più democratico; tra questi spiccano il principale esponente giacobino di Iseo, Ippolito Bargnani, il giovane medico condotto Carlo Cernuschi, innamorato, così come il facchino Reböla, di Angela, l’ultima figlia del presidente della Camera di Commercio. È proprio lei nel corso del romanzo a riuscire a dare ordine e rigore agli scapestrati riottosi.

Le travagliate vicende storiche di Iseo, in cui si inseriscono omicidi e risse, porteranno di fatto, per la gioia dei protagonisti, all’instaurazione del Governo Provvisorio di Brescia; a chiudere la storia non poteva che essere un messaggio della Colonna Bianca, che infatti recita: “Non è più tempo d’ubbidire, difendi forte il tuo destino. Pure a costo di morire non ti far trattare da burattino!” (p. 114)

Il romanzo, impreziosito da una sessantina di illustrazioni realizzate dall’autore, riesce a mettere in luce una pagina della Storia che spesso viene accantonata, senza per questo trasformarsi in una trattazione storica; anzi, la resa dei personaggi e dei luoghi, favorita da una minuziosa e accurata introduzione che chiarisce gli eventuali dubbi, permette al lettore di avere una visione organica ed olistica del contesto.


Titolo: La Colonna Bianca

Autore: Michele Consoli

Editore: Comunità Montana del Sebino Bresciano, 2023

Genere: Romanzo storico illustrato

Pagine: 115

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