13 libri bresciani recenti, consigliati per l’estate 2022 dalla redazione di Brescia si legge
A cura della redazione di Brescia si legge
Come ogni estate, anche in questo 2022 ecco arrivare i consigli di lettura della redazione di Brescia si legge!
Tra i tanti libri bresciani che abbiamo letto ed apprezzato di recente ne abbiamo scelti questa volta 13; tutti pubblicati negli ultimi 18 mesi e – soprattutto – tutti ambientati o ispirati alla nostra provincia. Dai saggi ai gialli ai romanzi storici, ecco 13 storie “a chilometro zero” che ti faranno compagnia durante questa estate e che ti aiuteranno a guardare la nostra provincia con occhi diversi.
PS. Se te le sei perse, dai un’occhiata alle nostra liste di libri consigliati precedenti!
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A Virginia, di Andrea Benussi (Calibano, 2021)
Il ritrovamento, nel borgo lacustre di Virginia, del cadavere di uno dei suoi abitanti che si è tolto la vita, è un avvenimento catalizzatore capace di far riemergere molte storie, inimicizie e vecchi fatti di cronaca, portando alla luce la controstoria di un borgo apparentemente anonimo della provincia bresciana. “A Virginia”, terza opera dell’autore bresciano classe 1980 Andrea Benussi, è uno di quei romanzi che ti entra dentro piano piano: comincia in sordina, lentamente, e poi esplode lasciandoti senza fiato e trascinandoti sempre più giù, in un groviglio di storie, personaggi e apparenze.
La nostra recensione, a cura di Katiu Rigogliosi: Magie, verginità e menzogne di un borgo di lago: “A Virginia”, il nuovo romanzo di Andrea Benussi
Il tempo del lago, di Carlo Simoni (LiberEdizioni, 2021)
Le riflessioni di Remo, anziano fotografo, e il suo rapporto con il Garda, sono protagonisti del libro “Il tempo del lago”, del noto scrittore e animatore culturale bresciano Carlo Simoni. Un libro raffinato, poetico e profondo, che apre la mente e che disvela ai lettori nuovi significati dei verbi “guardare” e “fotografare”. Sullo sfondo e tutt’attorno, un Garda non descritto nelle sue principali attrattive, nei suoi scorci più celebri e nei suoi angoli più frequentati e turistici, bensì nella sua anima di elemento naturale e di luogo geografico che ha la pazienza e il silenzio eloquente di una persona rimasta ad aspettarci per tanto tempo.
La nostra recensione, a cura di Francesca Scotti: “Il tempo del lago”: il Garda come approdo dell’anima e palestra dello sguardo, nel romanzo di Carlo Simoni
Ti porto con me, di Emma Cremaschini (LuoghInteriori, 2021)
Un segreto di famiglia a lungo custodito, un filo invisibile che unisce due generazioni, una storia che travalica i confini nazionali e l’amore per la propria terra e le proprie origini. Questi gli ingredienti di un romanzo ambientato tra la Francia dei giorni nostri e un paesino bresciano, Verolavecchia, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Un continuo salto nel tempo per conoscere non solo gli orrori del conflitto ma anche la dolce vita di una ragazza semplice, di umili origini, ma dal cuore colmo di speranza. “Ti porto con me” è l’esordio letterario della giovanissima Emma Cremaschini, classe 2006, cresciuta tra le campagne della bassa bresciana, nutrita dai ricordi della bisnonna e dall’amore per la lettura e la scrittura. Il libro, presentato in concorso al Premio letterario “Città di castello 2020”, ha ricevuto una menzione speciale per la qualità della scrittura e l’abilità nel passare da un piano temporale all’altro, tenendo conto della giovane età dell’autrice.
La nostra recensione, a cura di Chiara Massini: Un segreto di famiglia che unisce più generazioni nell’esordio della giovane Emma Cremaschini
Il giudice Albertano e il caso del santo senza volto, di Enrico Giustacchini (LiberEdizioni, 2022)
Cosa unisce un san Faustino senza volto, gli antichi versi di Valafrido Strabone o di Ubaldo di Saint-Amand, la storia di Caino e Abele, l’elogio alla calvizie di Sinesio di Cirene con la Brescia del XIII secolo? Apparentemente poco o nulla, eppure la penna di Enrico Giustacchini è riuscita anche stavolta a costruire – proprio partendo da questi elementi – un’efficace architettura narrativa, palcoscenico ideale sul quale far esibire il “suo” Albertano. Nel nono volume della serie dedicata alle indagini del giudice Albertano da Brescia, il borgo protagonista della vicenda è Zenato, l’antica Zanano frazione di Sarezzo. Sullo sfondo di una catena di fatti tragici tutti occorsi nello stesso ambiente familiare, su cui Albertano sarà chiamato – tra indizi, riferimenti storiche e rimandi colti – a indagare.
La nostra recensione, a cura di Federico Migliorati: Caino, Abele e un san Faustino senza volto nel nuovo capitolo della saga del giudice Albertano da Brescia
Il terzo vizio. La prima indagine del capitano Spadafora, di Gian Luca d’Aguanno (Mannarino, 2022)
All’alba di un torrido ferragosto, Brescia si risveglia scossa dall’efferato omicidio di un giovane operaio. Sul delitto è chiamato a indagare il capitano dei carabinieri Roberto Spadafora, da poco trasferitosi nella città lombarda. Gli indizi convergono presto verso un’unica persona e la risoluzione del caso appare a portata di mano, ma ecco che una serie di calibrati colpi di scena rimescola tutte le carte in tavola, aprendo molteplici piste investigative e facendo riaffiorare le ombre del terrorismo a cinque punte. Solo l’intuito e la pazienza del protagonista, un carabiniere dall’anima di investigatore, sapranno farsi strada verso la verità.
La nostra recensione, a cura di Francesca Scotti: Ferragosto in giallo per il capitano Spadafora, un “Derrick italiano” alla sua prima indagine bresciana
Il caciaio e la ragazza di Tignale, di Giorgio Verutti (Marco Serra Tarantola, 2021)
La giovinezza nella Toscana rurale degli anni sessanta, gli anni liberatori della controcultura, la scoperta del mondo e della vita a cavallo dei settanta. E poi ancora: il viaggio (di sola andata) verso Brescia alla ricerca di una donna conosciuta in vacanza, un amore esuberante e contrastato da romanzo, gli anni della disillusione ed i duri colpi sferrati dalla vita. A metà strada fra il memoir e il romanzo, “Il Caciaio e la ragazza di Tignale” di Giorgio Verutti è un libro emozionante che ripercorre gli anni cinquanta, sessanta e settanta, tra boom economico, cambiamenti epocali, esperienze rocambolesche, grandi speranze, disillusioni collettive e drammi privati. Una variopinta fotografia di anni rivoluzionari e di una delle tante piccole-grandi storie private che li hanno resi tali.
La nostra recensione, a cura di Francesco Buffoli: “Il caciaio e la ragazza di Tignale”: grandi speranze e drammi privati nel memoir di Giorgio Verutti
La custode degli innocenti. Un’indagine di Vittoria Troisi, di Irma Cantoni (Libromania, 2022)
Mancano pochi minuti allo scoccare della mezzanotte del 15 agosto. Un’ombra scompare tra le strade del popolare quartiere del Carmine a Brescia. Se qualcuno la notasse, penserebbe a un angelo vendicatore che ha appena portato a termine il suo compito. La mattina seguente, il corpo senza vita di Battista Scalvini viene rinvenuto nel suo misero appartamento. Nessuno può immaginare che l’omicidio di quel povero disgraziato sia solo l’ultimo di una serie, finché una donna avvicina la commissaria capo Vittoria Troisi. Le confessa di essere l’assassina e di avere agito per vendetta, poi estrae una pistola e si toglie la vita. Le indagini che seguono portano però a galla una realtà ben più complessa dando vita a un magistrale thriller urbano in cui la protagonista si ritroverà faccia a faccia non solo con i suoi fantasmi, ma anche con quelli di decine di innocenti.
La nostra recensione, a cura di Katiu Rigogliosi: “La custode degli innocenti”: infanzia violata e misteri indicibili nel nuovo thriller di Irma Cantoni
Brescia adagio. Capitale industriale, capitale culturale, di Massimo Tedeschi (Enrico Damiani Editore e Associati, 2022)
Brescia è una città-laboratorio, capoluogo di una provincia superspecializzata nell’industria e nell’agricoltura che nel lavoro ha saputo valorizzare lo spirito d’impresa, l’abilità tecnica e la capacità di impegno che l’hanno resa una piccola potenza economica che corre senza sosta verso la produttività e il progresso. Ma se si cammina a passo lento per le sue vie, è possibile scoprire che Brescia è anche una città-enciclopedia che si compone di vie ricche di storia e di arte, una città-caleidoscopio che è ancora capace di inventarsi e reinventarsi, una città-mondo che ogni giorno costruisce nuove idee di convivenza per i suoi quasi 200.000 abitanti provenienti da 142 stati diversi. In “Brescia adagio. Capitale industriale, capitale della cultura”, guida pensata non solo per i turisti ma anche e soprattutto per chi vive la città in maniera quotidiana o quasi, Massimo Tedeschi invita il lettore ad abbandonare il rapido passo del grimpeur dell’economia e ad assumere quello più calmo del flâneur che permette di conoscere l’anima autentica di Brescia.
La nostra recensione, a cura di Francesca Cocchi: Una Brescia sorprendente a misura di flâneur nella ricca guida alla provincia firmata da Massimo Tedeschi
Tutto mi piace, di Roberto Bonzi (LiberEdizioni, 2022)
Samuele sparisce nel nulla. Iniziano le ricerche, fra il silenzio dei genitori e le voci dei Social. La verità, però, non è sempre quella che si racconta. Il giallo si infittisce e quando tutto degenera nessuno può sentirsi al sicuro. Partendo da un episodio di cronaca verosimile, il romanzo di Roberto Bonzi porta allo scoperto le manchevolezze, i silenzi e l’incapacità di ascolto delle famiglie moderne, ma anche la capacità di una comunità di mobilitarsi e il ruolo ambiguo e prepotente della comunicazione e della politica, scavando nel profondo della società di oggi per portare alla luce desideri e angosce di un’infanzia (ma non solo) a contatto con un mondo adulto inondato di comunicazione ma allo stesso tempo sempre più sordo.
La nostra recensione, a cura di Federico Migliorati: L’incomunicabilità in famiglia, la potenza del web e l’opportunismo in politica: “Tutto mi piace”, di Roberto Bonzi
L’Orma. Una sera nell’età contadina, di Romeo Seccamani (La Quadra, 2021)
Un romanzo allo stesso tempo onirico e realista che narra di fatti realmente accaduti, rievocando eventi che riguardano il primo conflitto mondiale e la Valle Sabbia, ma che parla anche di luoghi e di gesti che il tempo ha cambiato, di rituali le cui radici si perdono nei secoli passati e della realtà di un paese di montagna negli anni ’50 del Novecento. “L’orma. Una sera nell’età contadina”, il romanzo del pittore e restauratore (nonché scrittore) bresciano classe ’41 Romeo Seccamani, ha per protagonista la millenaria cultura montanara e si svolge in autunno inoltrato, dall’ora tarda della cena fino alla notte fonda. Testimoni e narratori di questa serata, sospesa appunto nel tempo dell’età contadina, sono le Orme, calate dai monti che sovrastano la Valle Sabbia.
La nostra recensione, a cura di Piero Galli: “L’orma”: la Grande Guerra e l’età contadina in Valsabbia raccontata con onirico realismo da Romeo Seccamani
I racconti della Leonessa, a cura di Stefano Tevini (Calibano, 2022)
Una provincia complessa, ricca di chiaroscuri e contraddizioni, orgogliosa della propria storia ma anche felice di scoprirsi diversa da come spesso viene dipinta. È la Brescia che emerge da “I racconti della Leonessa”, antologia curata dallo scrittore bresciano Stefano Tevini. Una raccolta di venticinque brevi racconti capace, attraverso le voci selezionate dal curatore, di raccontare una città in fermento e una parte del suo ricco sottobosco letterario e culturale. Restituendo con una buona approssimazione un ritratto della vera Brescia di oggi: composita, sfaccettata, ricca di chiaroscuri e contraddizioni, a volte prigioniera di certe sue ruvidezze, ma anche dinamica, sempre più aperta, solidale, consapevole di aver cambiato passo e, al tempo stesso, desiderosa di non perdere il ritmo.
La nostra recensione, a cura di Roberto Bonzi: “I racconti della Leonessa”: la scena letteraria bresciana in una raccolta di intriganti racconti brevi
Giocatori d’azzardo. Storia di Enzo Paroli, l’antifascista che salvò il giornalista di Mussolini, di Virman Cusenza (Mondadori, 2022)
Brescia, autunno 1945. Tra le pareti soffocanti del carcere di canton Monbello, il motore della storia porta a incrociarsi due uomini singolari. Da un lato troviamo Telesio Interlandi, ex giornalista di Mussolini e feroce difensore delle leggi razziali, dall’altro il bresciano Enzo Paroli, socialista, avvocato di grido e tombeur de femmes, che sceglierà di difenderlo. Partendo dagli appunti raccolti da Sciascia (che alla vicenda avrebbe voluto dedicare un libro), il giornalista Virman Cusenza ci guida alla scoperta di una storia rara e impressionante, riportando in vita il contesto socio-antropologico, storico e psicologico di una Brescia libera dal fascismo ma comunque alle prese con rancori e divisioni nella quale il gesto di Paroli riluce come un’epifania di bellezza al di fuori di qualsiasi etichetta, stereotipo buonista e comoda approssimazione.
La nostra recensione, a cura di Francesca Scotti: Lo straordinario caso di Enzo Paroli, l’antifascista bresciano che difese e salvò il giornalista di Mussolini
Sulle teste nel Medioevo. Storie e immagini di capelli, di Virtus Zallot (Il Mulino, 2021)
Scrivere un libro che parla di capelli nel Medioevo potrebbe sembrare un vezzo bizzarro. “Sulle teste del Medioevo”, il saggio scritto dalla docente all’Accademia Santa Giulia e studiosa bresciana Virtus Zallot ed edito da Il Mulino, è invece la dimostrazione che per capire davvero un’epoca è necessario scoprire e studiare anche il costume e la cultura popolare del tempo, e che solo attraverso lo studio degli aspetti materiali è possibile interpretare e comprendere la mentalità dell’epoca ed i suoi piani simbolici. Analizzando le fogge, le pettinature, il colore ed i significati simbolici attribuiti ai capelli, ricostruiti facendo ricorso all’arte, all’iconografia ed alla letteratura dell’epoca, il libro di Virtus Zallot parla infatti della mentalità e dei costumi medievali portandoci all’interno di un’epoca complessa, sorprendente ed affascinante ed affrontando, partendo dai capelli, temi di rilievo come la stregoneria, la devianza, lo stereotipo ed il pregiudizio.
La nostra recensione, a cura di Rosanna Romele: Il Medioevo spiegato attraverso le acconciature e il costume del tempo, nel nuovo saggio della studiosa bresciana Virtus Zallot
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