Due indagini nella Brescia della Belle Époque: l’esordio del brigadiere del Carmine

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Recensione per Brescia si legge a cura di Katiuscia Rigogliosi. L’immagine di copertina (Corso Zanardelli nel 1909) è tratta dal sito dell’Archivio fotografico Negri

“Era l’ora di maggior traffico: a piedi, in tram, in bicicletta, sul carretto o in calesse sembrava che i bresciani di tutte le età e condizioni si fossero dati appuntamento sul corso del Teatro, intitolato a Zanardelli tre anni prima, dopo la morte dell’uomo politico che aveva dominato la città”

Enrico Mirani, “Il brigadiere del Carmine. Due indagini nella Brescia della Belle Époque

“Due indagini nella Brescia della Belle Époque” (LiberEdizioni, 2017 – puoi acquistarlo qui) è il primissimo capitolo che vede protagonista Francesco Setti, carabiniere cremonese trasferitosi da poco nella nostra città. Inaugura la serie del “Brigadiere del Carmine“: una saga di gialli storici, ambientati nella Brescia di inizio ‘900, frutto della penna del giornalista del Giornale di Brescia Enrico Mirani.

Indagini nel cuore della Brescia della Belle Époque

Tutto il romanzo, ambientato a cavallo tra l’autunno del 1908 e l’inverno del 1909, si svolge nel cuore di Brescia, in quel quadrilatero di vie che va da Corso Zanardelli a Piazza Vecchia (attualmente Piazza Loggia), e da Piazza del Duomo a Corsetto Sant’Agata. In mezzo, in un dedalo di vicoli, palazzi fatiscenti e botteghe di anziani artigiani, il quartiere delle Pescherie, raso al suolo a partire dal 1929 per fare posto all’attuale Piazza Vittoria.

Il romanzo, opera prima dell’inviato speciale del Giornale di Brescia Enrico Mirani, si divide in 2 racconti che vedono il Brigadiere del Carmine alle prese con due casi che lo porteranno a conoscere i meandri del centro antico della città.

Scassinatori e prostitute

Nel primo un paio di scassinatori evadono dal tribunale sotto gli occhi dell’Arma, e poche ore più tardi una prostituta viene trovata morta all’interno di una palazzina rosa di via Porta Nuova (l’attuale via Gabriele Rosa).

I due casi sono collegati tra loro? Cosa avevano in comune Santina, la giovane ragazza che sognava in futuro di aprire una bottega di abiti a Verona, e che per mantenersi batteva la strada, e Carlo, rapinatore di professione?

Il Brigadiere Setti si troverà ad indagare scavando nei bassifondi cercando, tra una perquisizione ed un interrogatorio, di trovare il tempo per Giovanna, la sua fidanzata.

Tabaccaie e rivendicazioni operaie

“Qualcuno andò a prendere una sedia nell’osteria più vicina, piazzandola nello slargo fra i due caselli del dazio. Il sindacalista vi salì, volgendo la schiena al sedere di Garibaldi, alla faccia dei carabinieri e al centro della città”.

Enrico Mirani, “Il brigadiere del Carmine. Due indagini nella Brescia della Belle Époque

Nel secondo racconto invece il Brigadiere Setti dovrà non solo risolvere l’omicidio della povera Laura, una tabaccaia trovata morta all’interno del suo negozio, ma dovrà anche districarsi tra le problematiche scaturite da uno dei primi scioperi nazionali, che vede scendere in piazza alcuni operai.

Dovrà anche fare attenzione, come se i problemi non fossero già pochi, a non pestare i piedi a Nobili, giovane promettente poliziotto.

Un modo nuovo per rivivere la storia della città

In questo romanzo ci troviamo in una Brescia antica, quella di inizio ventesimo secolo, quella ancora circondata dalle mura venete e con al centro un quartiere – quello delle Pescherie – di cui oggi non riserviamo nulla, se non qualche facciata in uno dei vicoli attorno a Piazza Vittoria.

E’ una Brescia a due facce: quella ricca, sfarzosa, che comincia ad andare a prendere il caffè in Piazzale Arnaldo, il salotto buono cittadino, e quella comune, se non povera, con lavoratori sfruttati in fabbrica che abitano, con tutta la loro numerosa famiglia, in appartamenti talmente piccoli da, oggi, non sembrar vero.

In questo ritaglio storico l’autore è molto preciso, con descrizioni delle vie, delle usanze, delle botteghe e dei locali molto minuziosi, tanto da catapultare il lettore direttamente in quelle strade. E, per chi fosse curioso di sapere quali vie hanno mantenuto il loro nome originale e quali invece sono state rinominate in epoche più moderne, al fondo del libro si trova una piccola mappa cittadina con l’elenco delle vie menzionate nel romanzo.

Un modo nuovo, ed originale, di conoscere la storia della propria città.

L’autore

Enrico Mirani è un inviato del Giornale di Brescia, e da anni si occupa della pagina dedicata ai libri. In passato fece parte del direttivo dell’Associazione Lombarda Giornalisti.


Titolo: Il brigadiere del Carmine. Due indagini nella Brescia della Belle Époque
Autore: Enrico Mirani
EditoreLiberEdizioni, 2017

GenereGiallo
Pagine: 224
Isbn: 9788885524002

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Katiu Rigogliosi

Diplomata alla scuola d'Arte al corso di operatrice d'arredamento, nella vita si occupa di progettazione di interni, realizzando meravigliose SPA in giro per il mondo. Nata a Milano, cresciuta tra Piacenza e Bergamo, maturata sotto la mole di Torino, risiede oggi nella provincia al di là del fiume Oglio. Legge da quando ha memoria e non disdegna nessun genere, anche se le si illuminano gli occhi quando si tratta di sparatorie, uccisioni ed indagini. Gestisce un gruppo di Staffette Letterarie su Facebook, perché crede che la lettura condivisa in ogni parte d'Italia sia la cosa migliore che possa esistere.

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