Elvis o Barabba? Gli originali e irriverenti racconti di Alan Poloni, tra divinità umana e rockstar trascendenti

Va bene, si disse Gesù giunto a un punto cieco della sua predicazione: gli uomini non capiscono, o forse sono io a non capire loro.

Elvis o Barabba, Alan Poloni

Incuriosito dal titolo stravagante “Elvis o Barabba” (CN – Oligo Editore, 2023), mi sono immerso con un certo fervore nella lettura dei racconti pubblicati da Alan Poloni, “narratore di periferia e libraio di provincia” (più precisamente deus ex machina della libreria Muratori di Capriolo) rimanendo piacevolmente sorpreso dai testi che compongono la sua raccolta.

Alan Poloni, alla maniera dei virtuosi della scrittura post-moderna e della letteratura pop, è abile nel mescolare tra loro vari registri e nel costruire vicende e personaggi che sono parte della storia e della cultura occidentale e che vengono tuttavia riproposti in chiave surreale, se non paradossale.

La prima parte della raccolta, intitolata “L’età della disangelitudine”, è un viaggio nella Palestina dell’epoca di Cristo, ma è un viaggio irriverente che gioca con con la storia e con i suoi tropi: si parla infatti di missioni intergalattiche (quasi alla maniera di Philip K. Dick, autore che Poloni sospetto conosca e apprezzi), di crisi mistiche che colpiscono proprio Gesù (che sembra volersi convertire al buddismo, dopo aver preso atto del fallimento della propria missione), di casinò aperti da Simon Pietro, di una Maria Maddalena che “versa regolarmente i contributi” e che ha dimenticato il proprio passato alternativo, ma che è ancora tormentata dalla figura di Gesù Cristo. Poloni dosa con intelligenza realismo e surrealismo e la sua scrittura, articolata e ricca anche sul piano lessicale ma sempre scorrevole, regala una marcia in più ai suoi brevi ritratti, particolarmente riusciti anche sul piano descrittivo.

Il suo amico Charlie gli aveva detto che ascoltando al buio con una candela accesa quello strano nuovo disco degli Who, Tommy avrebbe visto il proprio futuro.

Elvis o Barabba, Alan Poloni

La seconda parte del testo (“L’età delle pietre rotolanti”), sposando in pieno una logica post-moderna, fa un salto in avanti di un paio di millenni e si occupa di alcune delle più celebri stelle che hanno illuminato il firmamento della musica popolare del ‘900. Se le figure divine della prima parte mostrano tutta la loro fragilità e fallibilità umana, i musicisti dell’età delle pietre rotolanti diventano invece figure mistiche e “trascendenti”: e così Bob Dylan impara il blues da un vecchio vagabondo e riporta la giustizia sulla terra, mentre Patti Smith vaga per le vie di Bruxelles, dominate dal colore rosso dei mattoni, e sogna di essere Verlaine e di parlare con Rimbaud della natura di Dio. Nel frattempo, Kurt Cobain si chiede quali siano i desideri più profondi del suo paese (“L’America pensa solo ai dollari”), Elvis rifiuta l’immortalità e Jim Morrison, interrogato dalla polizia mentre percorre le strade assolate della California, chiede agli agenti se preferiscano liberare Elvis o Barabba, in un racconto-istantanea che di fatto dà il titolo alla raccolta – e che rivela anche il messaggio più profondo di Poloni, bravo nel restituire la natura profondamente mitologica e religiosa della musica rock e delle sue figure più eminenti (l’autore cita anche John Lennon: “Siamo più popolari di Gesù Cristo. Non so chi morirà prima tra il Rock and Roll e il Cristianesimo”).


Titolo: Elvis o Barabba
Autrice: Alan Poloni
Editore: CN, 2023

Genere: Racconti
Pagine: 164
ISBN: 9791281152083

Francesco Buffoli

Francesco Buffoli è nato a Chiari (Bs) il 18 dicembre 1982, vive a Brescia da diversi anni ed esercita sin dal 2009 la professione di avvocato. Nutre da sempre una grande passione per la lettura e la scrittura, oltre che per la musica. Tra 2004 e 2008 ha collaborato con il quotidiano Bresciaoggi, scrivendo di sport e di cultura. Dal 2007 è redattore del sito storiadellamusica.it e dal 2013 collabora stabilmente con la nota rivista Rockerilla, per la quale scrive recensioni di libri e di dischi, occupandosi principalmente di jazz e di rock alternativo; negli ultimi mesi ha iniziato a collaborare anche con la webzine Game of Goals, trattando di tematiche che si collocano al confine tra sport e cultura. Ha pubblicato una raccolta di poesie ("AmErica", premiata al festival della microeditoria di Chiari del 2016) e due romanzi ("La messa è infinita" e "Più strano del Paradiso"). La passione per la letteratura è maturata durante gli anni delle superiori, ma è cresciuta esponenzialmente nel periodo immediatamente successivo, quando Francesco ha scoperto la beat generation, il gonzo journalism e la "letteratura rock" di Lester Bangs e compagnia. Sin da allora, Francesco mostra una predilizione per gli scrittori che arrivano dal Nuovo Mondo; i suoi autori preferiti (fatta eccezione per gli europei Albert Camus ed Hermann Hesse) sono i latinoamericani Roberto Bolaño, Pablo Neruda e Gabriel García Márquez, nonché gli americani John Cheever, Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Carlos Williams, Don DeLillo e David Foster Wallace.

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