Diplomazia, mecenatismo e intrattenimento. “I Gambara e Brescia nel tardo Rinascimento”

Il Correggio, presunto ritratto di Veronica Gambara (oggi all'Hermitage)

Recensione a cura di Piero Galli per www.BresciaSiLegge.it

Diplomazia, mecenatismo, cultura e consumi di una delle famiglie più in vista della Brescia medievale e rinascimentale. “I Gambara e Brescia nell’Italia del tardo Rinascimento”, pubblicato nel 2019 dall’editore Franco Angeli (acquista qui), è un volume di circa 250 pagine scientificamente approvate da un processo di peer review e che riporta lo stemma dell’Università degli Studi di Brescia (ente finanziatore).

Un lavoro egregio, denso di interessanti rimandi bibliografici e documentali, che si può dire “per palati fini” e che permette di conoscere in maniera dettagliata alcuni aspetti specifici della storia e della quotidianità di una delle famiglie più importanti della nobiltà bresciana.

Diplomazia, mecenatismo, cultura, consumi

Curato da Barbara Bettoni, ricercatrice di Storia economica all’Università degli Studi di Brescia, il libro contiene gli scritti di noti studiosi, come Enrico Valseriati, Paolo Maria Amighetti, Elisa Sala e Filippo Piazza, dei quali il libro riporta abstracts e indirizzi mail.

Al centro del lavoro degli studiosi, l’arco temporale della vita dell’antiquario Ottavio Rossi, trait d’union fra i saggi che compongono l’opera, vissuto tra il 1578 ed il 1630 .

Un’epoca, il tardo Cinquecento, durante la quale Brescia – definita nell’introduzione del testo come una “città di medie dimensioni” – era in realtà la ventesima città d’Europa per numero di abitanti con una popolazione vicina a quella di Roma e di Londra (si veda il “Bairoch database”).

Di Amighetti è, per esempio, l’interessante analisi biografica di Francesco Gambara, vissuto in un arco temporale molto vicino a quello del Rossi (1576-1630). Molto promettente è la ricognizione operata da Filippo Piazza sul mecenatismo dei Gambara che, nella conclusione, anticipa un lavoro in atto di censimento completo. Di Marcello Mazzetti e Livio Ticli è invece un capitolo dedicato alla musica, con un interessante approfondimento sul “soundscape domestico” e un corredo di spartiti.

Vita quotidiana della famiglia Gambara

Tra i contributi più interessanti e curiosi di questo testo, si segnala il saggio della stessa curatrice Barbara Bettoni dedicato alla vita quotidiana e alla gestione della casa, da cui emerge la propensione della famiglia Gambara ad uno stile di vita ambizioso.

Si viene così a sapere, fra le tante cose, che Lucrezio Gambara pranzava aiutato da tre “gentilhuomini da tavola” e si divertiva esibendo in famiglia due nani, probabilmente buffoni. E sua moglie, la diciassettenne Giulia Maggi, si circondava di damigelle giovani, in età da marito, due governanti e una cameriera personale o fantesca.

Insieme, amavano viaggiare da una dimora all’altra e andare a vedere spettacoli, anche acquistando per sé maschere e bautte, alla moda della nobiltà europea del tempo.

Una pubblicazione accademica rigorosa

“I Gambara e Brescia nell’Italia del tardo rinascimento” è, nell’aspetto e nei contenuti, una pubblicazione accademica, strumento per l’aggiornamento e la ricerca, come esplicitato dall’editore Franco Angeli. Fa infatti parte di una collana di testi storici, intitolata “La società moderna e contemporanea”, finalizzati ad offrire “ricostruzioni e approfondimenti, documentati e criticamente condotti”.

Nulla a che vedere con il grande volume della Grafo di dieci anni fa, “Fasti e splendori dei Gambara”, curato da Dezio Paoletti, corredato da grandi immagini a colori.

Ottimo libro per gli “addetti ai lavori”, ha come punto di forza ed allo stesso tempo come limite la sua natura di esposizione rigorosa e lineare di dati e vicende. In vendita a 32 €, non tradisce le aspettative degli appassionati di nobiltà, casati e storia locale – a patto che siano davvero molto appassionati.


Titolo: I Gambara e Brescia nell’Italia del tardo Rinascimento
Autore
: Barbara Bettoni (a cura di)
EditoreFranco Angeli

Genere: Saggio
Pagine: 252
Isbn: 9788891789303

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Piero Galli

Raffaele Galli, detto Piero, è nativo di Brescia, classe 1976. Laureato in architettura al Politecnico di Milano, ha proseguito gli studi conseguendo una seconda laurea presso l’Accademia di Brera. Appassionato d’arte e artista poliedrico, ha al suo attivo undici libri e numerose pubblicazioni di minore entità, saggi ed articoli, oltre ad una settantina di partecipazioni a conferenze e convegni. Insegnante di Discipline geometriche e Design presso l’Istituto Tartaglia-Olivieri di Brescia, collabora quotidianamente, come ricercatore, con l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato. Regista e autore, teatrale e cinematografico, ama comporre in autonomia le colonne sonore delle sue opere. Ogni quindici giorni, il martedì sera, conduce una trasmissione radiofonica di cinema e musica sull’emittente “antagonista” Radio Onda d’Urto. Tra i fondatori, è direttore artistico del Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale di Brescia, che nel 2024 è giunto alla 25^ edizione.

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