La “Madonna della Stella”: storia di un santuario antico e conteso, nel saggio di Giovanni Boccingher

Recensione di Chiara Massini per Brescia si legge

Güsac, Seladega, San Verzele…la Madòna dèla Stèla l’è so…de noòter…se ‘l vènt la gnà la pòrta via…poarì noòter!

[Gussago, Cellatica, San Vigilio…la Madonna della Stella è sua…di noi, se il vento ce la porta via…poveri noi!] (canzone popolare)

“Il Santuario dei tre comuni”, Giovanni Boccingher

Sulle colline in cui si intrecciano i confini dei tre comuni di San Vigilio, Cellatica e Gussago, alle porte di Brescia, in una splendida posizione panoramica tra la bassa Valtrompia e la Franciacorta, sorge il Santuario della Stella, un luogo di culto dedicato alla Madonna, dalla plurisecolare storia travagliata ma dal ricco patrimonio artistico, un punto di riferimento religioso e spirituale per molti bresciani che qui si sono recati nel corso degli anni.

Giovanni Boccingher, docente di scuola superiore e studioso di storia locale, ha racchiuso in un volume, arricchito da preziose immagini, la storia di questo luogo, i momenti di splendore e i periodi di rovina, le scarne testimonianze che è riuscito a scovare qua e là, i personaggi che hanno avuto un ruolo chiave nella costruzione e nel restauro della chiesa. Ne è nato “Il Santuario dei tre Comuni”, un centinaio di pagine per ripercorrere la storia di un luogo sacro conteso da quei tre paesi che a più riprese ne hanno rivendicato la proprietà.

Un santuario conteso

È la fine di maggio del 1536. In questo luogo boschivo denominato Selva, costellato di sentieri secondari e abitato da contadini e pastori, secondo la leggenda avvenne una miracolosa apparizione della Vergine Maria, che è la ragione per cui proprio qui venne edificato il Santuario.

La denominazione “Madonna della Stella” con buona probabilità si rifà ad un attributo presente nelle litanie mariane tuttora utilizzate, e avvicina questo santuario a quello di Bagnolo Mella (anche questo denominato Stella). Attribuendo a Maria la definizione di stella del mattino, appare chiaro il significato simbolico-mistico di questo luogo: indicare la fine del periodo buio e annunciare un nuovo mondo più luminoso privo di sofferenze.

Fin da subito nacquero però delle controversie sulla costruzione dell’edificio: chi poteva arrogarsi il patronato del Santuario? Quale orientamento dare all’edificio? Verso Cellatica o verso Gussago? Il territorio è infatti giurisdizionalmente diviso fra i tre comuni: la struttura, il sagrato e la piazzetta antistante la chiesa sono del comune di San Vigilio (frazione di Concesio); la canonica e il giardino di Cellatica; la strada e la scalinata di accesso sono invece di Gussago.

Numerose contese si ritrovano ciclicamente nella storia della chiesa e i materiali che testimoniano le dispute e i cambiamenti nel corso dei secoli sono scarne. L’autore, con pazienza e dedizione, ha setacciato negli archivi e attinto a diverse fonti per riuscire a dare al lettore un quadro il più possibile completo e fedele di quello che è accaduto nelle varie epoche. A periodi di splendore si sono alternati anni di abbandono e degrado. Ce lo racconta Boccingher tra le pagine del volume, riportando le testimonianze di sacerdoti, i provvedimenti dei sindaci, le relazioni dei vescovi.

Luogo caro a nobili, papi e gente comune

Questo luogo, caro a papi e cardinali – nel ‘500 vi si recò anche San Carlo Borromeo e fu un luogo speciale per il futuro papa Paolo VI, in onore del quale venne ivi posto un suo busto in bronzo – vide l’accorata partecipazione del popolo che spesso nel corso della storia è salito sul colle della Selva per implorare la Madonna di porre fine alle epidemie o per trovare sollievo alle proprie sofferenze. All’interno della chiesa sono conservati anche molti ex voto, oggetti di vario tipo portati in dono a seguito di un voto. In tempi migliori i numerosi fedeli si sono ritrovati qui per festeggiare le feste mariane.

I periodi di degrado hanno privato il Santuario di numerosi arredi sacri come la Pala dell’altare maggiore del pittore bresciano Girolamo Romanino, rubata del 1969, ma fortunatamente ritrovata nel 1970 e subito restaurata.

Nel cuore dei bresciani

Il fatto che oggi la chiesa possa essere visitata e apprezzata nella sua forma storica originale è dovuto all’opera di risistemazione voluta fortemente da don Renzo Delai, Rettore del Santuario da oltre quindici anni, e dall’equipe della restauratrice Alba Tullo. Le fotografie contenute nel volume sono state realizzate da Michele Cottali per “Fotofficina”.

Molti bresciani conservano nella memoria il ricordo della visita al Santuario della Stella e ancora oggi percorrono quella salita per raggiungere un luogo ricco di fascino e mistero che ha ancora molto da raccontare. E perché no, per chiedere, ora come allora, la fine dell’epidemia!

Il volume sarà in distribuzione durante le presentazioni, presso il Rettore del Santuario, presso l’edicola di Via Roncaglie a Concesio, presso la libreria Il Libraccio a Brescia. Il ricavato sarà devoluto alle spese effettuate per il restauro.



Titolo
: Il Santuario dei tre Comuni
Autore: Giovanni Boccingher

Genere: Saggio
Pagine: 117

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Chiara Massini

Laureata in "Scienze della comunicazione" e in "Editoria e giornalismo" a Verona, è appassionata da sempre di lettura e scrittura. Nel 2019 ha pubblicato la sua tesi di laurea dal titolo “La fanfiction” e successivamente alcuni racconti in antologie. Ha lavorato in biblioteca, si occupa di organizzare eventi e presentazioni di libri, gestisce un gruppo di scrittura online. Sul suo comodino non possono mai mancare almeno 3 libri (di cui uno urban fantasy) e un bicchiere di succo ace.

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