Un’estate di cambiamenti nel romanzo per ragazzi di Giuseppe Festa ambientato sul lago d’Iseo

I lucci della via Lago

Recensione di Chiara Massini per Brescia si legge

Trentatré giorni. Non uno di più, non uno di meno. Vi racconterò solo questo, della mia vita. Trentatré giorni di giochi che si sono trasformati in incubi. Freddi e spietati come i binari che ora mi portano lontano. Via da casa. Via dal lago. Via da lei.

“I lucci della via Lago”, Giuseppe Festa

Estate 1982. È l’anno dei mondiali che faranno la storia, l’anno in cui Brando scompare nel lago, l’anno in cui Mauri diventa grande. Sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo si gioca la partita più importante, quella tra l’infanzia e il mondo degli adulti, e che vede in campo un gruppo di ragazzi che ancora si rincorrono per le vie del paese schiamazzando ma che allo stesso tempo devono fare i conti con temi adulti come l’amore e la morte.

“I lucci della via lago” di Giuseppe Festa (Salani, 2020 – acquista qui) è un romanzo di formazione adatto a quella fascia d’età delicata, a quella stagione di mezzo in cui da un giorno all’altro si passa dall’essere dei teneri bambini ad adolescenti che escono di nascosto e intrecciano i primi amori.

(Attenzione, la recensione che segue contiene lievi spoiler)

Quel giorno in cui tutto cambiò

Tutto ha inizio lo stesso pomeriggio in cui Brando e Maurizio danno l’orale di terza media. Hanno una missione: catturare Pinna Mozza, quel pesce leggendario che da giorni rincorrono e che vogliono prendere prima di tutti gli altri Lucci, il gruppo di amici che vive sulle sponde del lago. Insieme raggiungono la darsena e si immergono, ma l’arrivo di un traghetto li divide. Quando Maurizio riemerge e cerca l’amico non lo trova: Brando è rimasto sott’acqua e probabilmente, pensa, gli sta giocando uno scherzo.

Ma Brando continua a non riemergere e nessuno sa che fine abbia fatto.

Da questo mistero partiranno una serie di indagini e di supposizioni che coinvolgeranno in prima persona Maurizio. Tutti all’inizio sono preoccupati e tristi ma giorno dopo giorno questo evento passerà in secondo piano, sullo sfondo di un’estate italiana scandita dalle partite di pallone, dai pareggi e dai gol di Paolo Rossi.

Il mistero della via Lago

Via Lago, la via principale di Predore, è il luogo in cui Mauri e gli altri si incontrano per inventare giochi nuovi e riempire i lenti pomeriggi estivi di risate e divertimento. A scandire il tempo c’è il traghetto che alla solita ora tutti i giorni attracca al pontile.

Mauri ci racconta le sue giornate, fatte di pesca – non tralascia nessun particolare, anzi, ci porta a conoscere ogni tipo di lenza, amo o rete che si usa sul lago – scorribande, giochi, uscite serali e la sua cotta per Aura, una delle poche ragazze ammesse nel gruppo.

E poi c’è la scomparsa di Brando. Al mistero, un giorno, si aggiungono strani biglietti scritti nella sua grafia. Non solo: Mauri comincia a sognarlo, a sentire la sua voce che lo chiama chiedendo di essere liberato. Il sospetto comincia a dilagare per tutta la via. In effetti non tutti sono davvero amici perché agli abitanti del posto ogni anno si uniscono gli “stranieri”, i ragazzi di città che passano qui l’estate. E se fosse stato uno di loro a organizzare questo brutto scherzo? A prendersi gioco di loro, con il pretesto di divertirsi alle loro spalle?

Un’aura di mistero avvolge ogni cosa in questo paesino lacustre, dalla vecchia chiesa diroccata, alla villa della signora francese che nessuno vede da anni, alla storia dei bambini annegati durante la guerra che tutti qui conoscono. Eppure, anche quando i primi nodi vengono al pettine, c’è sempre un gol da festeggiare o un pretesto per stare insieme e prendersi gioco degli adulti.

Gli adulti come caricature

Il mondo degli adulti è popolato da personaggi caricaturali, di cui non conosciamo quasi mai il nome ma solo il soprannome e che si dividono in Nemici e Amicastri, in base a come si comportano con i Lucci che sanno di fare proprio un bel casino e di meritarsi le secchiate d’acqua gelida che spesso piovono dalle finestre.

Gli adulti sono distanti, hanno il loro lavoro, le loro passioni e si avvicinano ai Lucci quasi solo per sgridarli e riprenderli. Sembra quasi che abbiano invidia di quell’età, quella dei tredici anni in cui tutto è ancora possibile. L’unico che si accosta a loro come un amico è il fratello di Mauri che ancora si sente parte del gruppo. Vorrebbe pescare con l’archetto o partecipare alla frega delle arborelle, ma il lavoro ormai chiama.

Cosa rimane dell’estate

In quest’estate impazzita sono successe tante cose. Alcune devo metterle in ordine, altre devo capirle. Altre ancora, invece, le vedo chiare davanti a me. Per esempio, che quando le persone care ci lasciano, non lo fanno mai del tutto. Che le cose brutte succedono, e anche se cerchi di non vederle non puoi cambiarle. Che in fondo alla disperazione, ti puoi scoprire più grande, e a volte sei meglio di prima.

“I lucci della via Lago”, Giuseppe Festa

E mentre l’Italia vince i mondiali, i Lucci della via Lago fanno i conti con ciò che sono diventati in soli trentatré giorni. Alla fine di quest’estate quello che rimarrà saranno le risate e le avventure, i baci dati di nascosto e i bagni rinfrescanti del pomeriggio. Perché d’estate si sa succedono molte cose, poi arriva settembre e si è sempre diversi da quelli che si era a giugno, quando tutto ha avuto inizio.

Mauri, sul treno diretto verso una nuova esperienza, si rende conto di aver lasciato una parte di sé in fondo a quel lago, i suoi primi tredici anni di vita, i sogni e le passioni di un ragazzo di Predore.


I lucci della via Lago, Giuseppe Festa

Titolo: I lucci della via Lago
Autore: Giuseppe Festa
Editore: Salani, 2021

Genere: Romanzo di formazione
Pagine: 192
Isbn: 9788831007566

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Chiara Massini

Laureata in "Scienze della comunicazione" e in "Editoria e giornalismo" a Verona, è appassionata da sempre di lettura e scrittura. Nel 2019 ha pubblicato la sua tesi di laurea dal titolo “La fanfiction” e successivamente alcuni racconti in antologie. Ha lavorato in biblioteca, si occupa di organizzare eventi e presentazioni di libri, gestisce un gruppo di scrittura online. Sul suo comodino non possono mai mancare almeno 3 libri (di cui uno urban fantasy) e un bicchiere di succo ace.

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