“Gnare, S.cète, Strïe”. Un’antologia di racconti con protagoniste donne in terra bresciana, tra storia e leggenda, raccolti da Costanzo Gatta

Recensione di Chiara Massini per Brescia si legge

Sono gli anni della pandemia da Covid-19 che ha colpito il mondo intero, e anche Costanzo Gatta si ritrova chiuso in casa a causa della quarantena forzata. Ma lo scrittore e giornalista bresciano ha dalla sua un’arma in più per poter affrontare le lunghe giornate e rendere meno monotono l’isolamento: la capacità di raccontare e attirare a sé storie. Decide così di invitare i suoi più cari amici a radunarsi sullo schermo ogni giorno e a raccontare una storia. Non una qualunque però: il compito per tutti è quello di frugare nei miti, nelle leggende e nella Storia a caccia di racconti ambientati in provincia di Brescia con protagoniste femminili.

Il risultato di questo “gioco” proposto da Gatta è “Gnare, S.cète, Strïe. Storie di donne e fantasie in terra bresciana” (Compagnia della stampa Massetti Rodella editori, 2023), un Decamerone dei giorni nostri che raccoglie tutte quelle narrazioni raccontate nel corso di una settimana dallo stesso Gatta e dai suoi 6 amici, Clotilde, Carla, Giusi, Lucio, Mario e Rodolfo, che è anche il realizzatore delle tavole presenti nel volume.

Decamerone nostrano

Sette giorni, sette amici, una pandemia mondiale e un sacco di tempo libero da riempire. Cosa fare? Dalle opere di Boccaccio e Bandello, lo scrittore Costanzo Gatta trae ispirazione per proporre ai suoi amici un gioco di società, e passare un paio d’ore in compagnia. Le regole sono semplici: ci si incontrerà ogni giorno alla stessa ora per una settimana e ognuno dovrà raccontare agli altri una storia, meglio se poco conosciuta, ambientata nel territorio bresciano con protagoniste le donne, sante o streghe, nobili o plebee, eroine o assassine. Ogni giorno si cambieranno i luoghi dei racconti, spaziando dai laghi alle valli, dalla pianura alla città.

Tutti quanti accettano con entusiasmo, anche perché gli amici sono accomunati dall’amore per la nostra provincia. Quindi, come i ragazzi protagonisti del Decameron che durante la peste del 1348 si rifugiarono sulle colline vicino a Firenze, anche i sette personaggi di questa antologia nostrana, rintanati in una stanza, riusciranno a non annoiarsi facendo i cantastorie. E alla fine il gioco diventerà quasi una gara a chi avrà raccontato la storia più fantasiosa.

Storie per tutti i gusti

Lunedì alle 17 il gioco ha inizio con il primo racconto portato sullo schermo da Clotilde. Protagoniste sono le mogli dei Majasórghe, che salvarono i bresciani da morte certa durante l’assedio di Nicolò Piccinino del 1438, portando sulla tavola tutto ciò che “spuntava, razzolava e sguazzava”, quindi anche sórghe e pantegane. A seguire storie con protagoniste le streghe delle Valli, che si riunivano di notte per i sabba con il diavolo; oppure giovani uccise dagli uomini in modi violenti e rimaste in forma di fantasma nei luoghi del loro ultimo respiro; e, ancora, donne che strinsero patti col diavolo o aiutarono gli uomini durante le guerre e le epidemie.

Miracoli, catastrofi sventate, apparizioni. Ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutti (o quasi) i territori della provincia bresciana. Un ricco spaccato di storia e tradizione che viene presentato al lettore sotto forma di racconti brevi, accompagnati da un titolo e spesso dai commenti dei cantastorie, che non resistono a interrompere gli altri per aggiungere particolari inediti e arricchire le storie di sfumature.

Un territorio ricco

Quello che balza all’occhio dopo la lettura di questo libro, se già non era noto, è la ricchezza del nostro territorio. Non basta infatti una settimana per raccontare delle donne che si sono rese protagoniste, nel bene o nel male, di avventure e fatti storici. Gli stessi amici hanno dovuto darsi dei limiti perché da raccontare ci sarebbe stato molto, ma molto di più. Ogni storia ne richiamava alla memoria un’altra e ogni luogo non è esente da miti o leggende. Basti pensare a tutti quei fantasmi che infestano i nostri castelli o le nostre rocche o alle storie con protagoniste le streghe che abbondano nelle valli bresciane, con focus in Valle Camonica. Costanzo Gatta e i suoi amici, con questa antologia, sono riusciti a recuperare dal passato storie che probabilmente sarebbero andate perdute, a dare un nome alle molte donne che hanno vissuto a Brescia, a divertirsi a cercare di stupire gli altri.

Alla fine della settimana, gli schermi si sono spenti e ognuno è tornato alla propria vita, ma le storie sono rimaste, più accese che mai e con l’urgenza di venire tramandate ancora per anni e anni.


Titolo: Gnare, S.cète, Strie. Storie di donne e fantasie in terra bresciana
Autore: Costanzo Gatta
Editore: La Compagnia della Stampa, 2023

Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 192
ISBN: 9788884869159

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Chiara Massini

Laureata in "Scienze della comunicazione" e in "Editoria e giornalismo" a Verona, è appassionata da sempre di lettura e scrittura. Nel 2019 ha pubblicato la sua tesi di laurea dal titolo “La fanfiction” e successivamente alcuni racconti in antologie. Ha lavorato in biblioteca, si occupa di organizzare eventi e presentazioni di libri, gestisce un gruppo di scrittura online. Sul suo comodino non possono mai mancare almeno 3 libri (di cui uno urban fantasy) e un bicchiere di succo ace.

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