“Il gemello perfetto”: una storia di fratelli e sangue nel primo capitolo della serie con protagonista la profiler bresciana Eva Bontempi

In quasi tutti i libri gialli italiani che, ormai da anni, affollano gli scaffali e le nostre librerie, ad indagare è (quasi) sempre qualcuno in uniforme: un poliziotto, un carabiniere, un commissario, un maresciallo. Al massimo possiamo trovare degli avvocati, o qualche investigatore privato. Attorno a questi personaggi, l’unica altra figura di rilievo – in alcuni libri parte fondamentale per risolvere l’indagine – è il medico anatomopatologo.

Ezio Piccioli, medico appassionato di musica e poesia, insieme a Gino Tomasini, giornalista bresciano, nel loro romanzo scritto a quattro mani “Il gemello perfetto” (edito da Di Leandro & Partners, 2022 – acquista qui) propongono ai lettori una nuova figura professionale: la ‘criminal profiler‘, tanto menzionata e usata nelle serie TV americane.

Eva Bontempi, la protagonista indiscussa di questo primo capitolo letterario, è una intelligente quanto arguta e bellissima donna che, di mestiere, aiuta le forze dell’ordine a creare un profilo dell’assassino, indicando loro il sesso, l’età, gli eventuali difetti fisici, sino ai pensieri e alle motivazioni che lo spingono a macchiarsi di questi atti criminali.

E’ la fine di luglio del 2005 quando, a Desenzano, viene ritrovato il corpo senza vita di Luca. La scena del crimine è particolare ma senza alcuna traccia tangibile ed evidente, tanto che le indagini finiscono poco dopo in un buco nero e vengono chiuse senza colpevoli.

La famiglia della vittima – il fratello gemello Carlo ed il loro padre – sconvolta dalla situazione, non regge il colpo e si divide, rompendo ogni tipo di rapporto e di comunicazione.

Una decina d’anni più tardi, a Brescia, una serie di delitti inspiegabili semina il panico tra le forze dell’ordine: vittime un politico, un medico ginecologo, un prete. Tutte persone all’apparenza senza alcun legame tra loro, senza nulla che possa unirli in un unico filo di ricerca.

Ecco quindi che entra in gioco Eva Bontempi, profiler famosa per la sua logica e per la sua capacità di scovare ogni dettaglio, anche il minimo, che viene richiamata nella sua città d’origine per aiutare la polizia a trovare il colpevole.

Aiutata nella sua delicatissima indagine da Mario, il barista del Bar Magenta, e dallo sconosciuto avventore che da qualche giorno siede al tavolo al fondo del locale, riuscirà non solo a notare particolari sfuggiti agli occhi più attenti, ma anche a trovare un collegamento con alcuni omicidi del passato e rimasti senza colpevoli: uno a Como e uno, guarda caso, a Desenzano.

Eva è a un passo dalla risoluzione del caso, più di quanto immagini, se non fosse che qualcuno a lei molto vicino nasconde un terribile segreto.

In ogni scena del crimine è sempre e comunque reperibile qualcosa lasciato dall’autore del delitto.

E. Piccioli e G. Tomasini, Il gemello perfetto. Un’indagine di Eva Bontempi, pg. 31

Scritto con un linguaggio quasi televisivo, con capitoli corti ma ricchi di contenuti, con dialoghi diretti e descrizioni che stimolano in pieno l’immaginazione del lettore, “Il gemello perfetto” di Ezio Piccioli e Gino Tomasini è uno di quei romanzi che, arrivati alla fine, porta a chiedersi “E ora?”.

Sì perché, proprio come in un serial crime di Netflix, il libro non svela il colpevole ma lascia in sospeso il lettore…fino alla prossima puntata. Questo è infatti solo il primo capitolo di un’indagine più ampia e dovremo aspettare il seguito per avere conferma che le nostre supposizioni, insieme a quelle della protagonista Eva Bontempi, siano esatte e sapere se il colpevole verrà incastrato e consegnato alla giustizia.


Titolo: Il gemello perfetto. Un’indagine di Eva Bontempi
Autore: Ezio Piccioli e Gino Tomasini
Editore: Di Leandro & Partners, 2023

Genere: Giallo
Pagine: 244
ISBN: 9791280628398

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Katiu Rigogliosi

Diplomata alla scuola d'Arte al corso di operatrice d'arredamento, nella vita si occupa di progettazione di interni, realizzando meravigliose SPA in giro per il mondo. Nata a Milano, cresciuta tra Piacenza e Bergamo, maturata sotto la mole di Torino, risiede oggi nella provincia al di là del fiume Oglio. Legge da quando ha memoria e non disdegna nessun genere, anche se le si illuminano gli occhi quando si tratta di sparatorie, uccisioni ed indagini. Gestisce un gruppo di Staffette Letterarie su Facebook, perché crede che la lettura condivisa in ogni parte d'Italia sia la cosa migliore che possa esistere.

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