Alberto Vaglia e Ivano Sartor ricostruiscono la vita di Benedetto XI, il papa “quasi bresciano”
Letto e recensito da Piero Galli per Brescia si legge
Il volume – curato da Alberto Vaglia e Ivano Sartor, con i contributi dello stesso Sartor sull’iconografia del papa nell’arco di sette secoli, di Sara Bruno sui frammenti della sua pianeta conservati nel Museo Diocesano di Velletri e di Simona Gavinelli sulla presenza di papa Benedetto nei Vaticinia de romanis pontificibus – a mio avviso insegna molto: in primo luogo richiama l’attenzione su un personaggio troppo sbrigativamente liquidato come Papa di transizione, debole e inetto, ma induce anche a riconsiderare una fase difficilissima della storia della Chiesa e del papato.
Mons. Angelo Vincenzo Zani, Il volto del Beato Benedetto XI papa domenicano, pag. 11
Che “Il volto del Beato Benedetto XI papa domenicano” (Compagnia della Stampa, 2024) sia una pubblicazione di notevole pregio, d’alto profilo culturale, si evince anche dal tenore degli autori dei testi di presentazione: l’arcivescovo metropolitano emerito di Praga e primate di Boemia Dominic Card. Duka OP, il presidente dell’Istituto Storico dell’Ordine dei Predicatori Frà Viliam Štefan Dóci OP e l’archivista e bibliotecario di S.R.C. Mons. Angelo Vincenzo Zani.
Merito del dott. Alberto Vaglia, presidente dell’associazione Amici della Fondazione Civiltà Bresciana, è stato quello di promuovere, in decenni di impegno, la realizzazione di questo volume su “un papa quasi bresciano”, fino ad ottenere, con il contributo di Ivano Sartor, che con lui aveva condiviso precedenti studi in merito (due libri riguardanti altrettanti atti di convegni, uno tenuto a Treviso e uno a Brescia), la preziosa pubblicazione.
Un pontificato breve
Benedetto XI, nato Nicolò Boccasino, è stato un personaggio eccezionale, storicamente compresso tra due pontefici che per i loro meriti/demeriti ne hanno messo in ombra la figura: Bonifacio VIII, apice della teocrazia papale medievale, e Clemente V, origine della “cattività Avignonese”.
Domenicano di Treviso, ha iniziato a Brescia la sua progressiva scalata al soglio pontificio. Nel convento dei domenicani, oggi quasi del tutto perduto, si svolse il Capitolo del 1286, nel quale venne eletto Provinciale di Lombardia, carica che mantenne per due mandati. Evidentemente si fece apprezzare a Brescia con una risonanza più ampia del territorio lombardo, visto che nel 1896, durante il Capitolo di Strasburgo, venne eletto Maestro generale dell’ordine domenicano.
Sono gli anni critici del conflitto di Bonifacio VIII con il re di Francia Filippo IV il Bello, della rivolta dei cardinali Colonna contro papa Caetani, della fronda dello spiritualismo francescano contro il successore di Celestino V, accusato di ogni nefandezza e di cui si negava la validità dell’elezione.
Mons. Angelo Vincenzo Zani, Il volto del Beato Benedetto XI papa domenicano, pag. 8
Nonostante il suo breve pontificato, durato meno di nove mesi, restò nei cuori dei fedeli e, in particolare, nei pensieri dei suoi domenicani, che ne coltivarono la memoria e il culto, facendolo raffigurare in numerose opere d’arte.
Una ricca iconografia per un Papa capace di lasciare il segno
Molti tra i più importanti artisti italiani si sono cimentati con le immagini di questo pontefice romano. È nota la questione, mai risolta, circa il ritratto che di lui avrebbe fatto Giotto: quel Giotto del quale Vasari nelle Vite riporta il celebre episodio della O perfetta, all’origine della sua chiamata a Roma da parte di papa Benedetto XI, il quale lo incaricò di eseguire degli affreschi in San Giovanni Laterano e in San Pietro.
Ivano Sartor, Il volto del Beato Benedetto XI papa domenicano, pag. 39
Uno dei meriti di questo libro sta nell’aver raccolto in modo il più possibile completo la produzione iconografica che vede protagonista papa Benedetto XI. Come elenco di schede, quasi tutte corredate da riproduzione fotografica a colori, sono esposte 189 immagini del papa, divise in opere di pittura, di scultura, di grafica, intarsi e vetrate. Sono segni tangibili di una storia importante, di un papa elevato nel ‘700 a beato e mai dimenticato, disseminati su un territorio internazionale che da Brescia e Treviso si espande fino all’Africa e all’America Latina, passando per Roma, Firenze, la Germania, la Repubblica Ceca…
Interessante l’approfondimento di Sara Bruno sui frammenti esistenti della penula del papa, donata alla cattedrale di Velletri dallo stesso Benedetto XI, prima della sua morte avvenuta il 7 luglio 1304 (pp. 158/163). In conclusione, un altro prezioso saggio, di Simona Gavinelli, oltre a parlare dei vaticinia papali (una trentina di profezie in latino), sintetizza la vita del pontefice anche toccando il tema della sua tragica fine, di dubbia causa, ufficialmente attribuita a una forte dissenteria per indigestione di fichi.
Corredato da ricche e puntuali note a piè pagina, riferimenti bibliografici e rimandi d’approfondimento, il libro è alla portata di tutti, seppur più facilmente apprezzabile da storici ed appassionati di storia della Chiesa e, in generale, di storia dell’arte.
Merito particolare di questa pubblicazione, è di riportare all’attenzione dei bresciani un personaggio che ha segnato la sua epoca, anche a livello locale, con la presenza a Brescia tra le figure chiave della pacificazione tra fazioni, negli anni di Berardo Maggi e Tebaldo Brusato.
Nei pochi mesi di un pontificato di portata incoativa (ottobre 1303-luglio 1304) fu l’ultimo papa a risiedere nella sede romana prima della ‘cattività’ avignonese, determinata dai contrasti assolutistici con la monarchia francese di Filippo il Bello (+1314), già acuiti dal suo predecessore e sostenitore Bonifacio VIII (+1303), di cui raccolse l’eredità dopo una brillante carriera all’interno dell’Ordine domenicano.
Simona Gavinelli, Il volto del Beato Benedetto XI papa domenicano, pag. 165
Titolo: Il volto del Beato Benedetto XI papa domenicano
Autore: Alberto Vaglia, Ivano Sartor (a cura di)
Editore: Compagnia della Stampa, 2024
Genere: Saggio
Pagine: 176
ISBN: 9788884869876
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