“È stata legittima difesa”, un noir di provincia dal respiro sociologico che scava nel buio dell’anima

Mezz’ora più tardi si sente riposato, lucido. Deciso e chiaro. Certe cose si fanno allo stesso modo, si dice […], che sia per amore o che sia per odio, allo stesso modo. Che poi, si domanda, chissà se è proprio odio e se è proprio amore il sentimento che ho dentro. Certe cose si fanno solo per uccidere il dolore. Il suo oppure il mio, o entrambi, è il suo ultimo pensiero.

Italo Bonera, “È stata legittima difesa”, p. 147

In un paese della provincia di Brescia, il quarantatreenne Gabriele Brida, marito infedele e padre noncurante, conduce un’esistenza scandita da quotidiana mediocrità, oscillando tra un lavoro privo di stimoli, le solite chiacchiere con gli amici al bar e i beceri monologhi con un amico immaginario. Finché un giorno non incontra Leonarda, donna tanto volitiva quanto misteriosa. Subito, tra i due scatta una potente attrazione che sfocia in una relazione clandestina. Il loro è però un rapporto tossico e contorto, capace di incrinare la facciata di apparente tranquillità che avvolge Gabriele. Di rivelazione in rivelazione, tutte le ombre del protagonista emergeranno, in un inesorabile climax dai risvolti inquietanti e dalle tragiche conseguenze.

Con “È stata legittima difesa” (Ianieri, 2024), lo scrittore bresciano Italo Bonera torna in libreria con un nuovo, serrato e travolgente romanzo noir in cui si mescolano relazioni disfunzionali, incomunicabilità, ossessione e violenza di genere. Già autore di diversi romanzi e racconti, finalista in passato al prestigioso premio Urania indetto da Mondadori e di recente vincitore del premio Stefano di Marino, Bonera riconferma il proprio talento offrendo ai suoi lettori e alle sue lettrici un libro scioccante ed esplosivo. Con il suo stile scabro, accurato e cavalcante, questo noir tiene incollati alle pagine sin dal prologo e, mentre trascina verso l’ultima frase in un crescendo di sapienti colpi di scena, dipinge anche un feroce spaccato sociale, segnato dalle peggiori derive dei rapporti interpersonali.

Invece la verità è che la nostra era una famiglia normale, come tutte le altre. […] Ma certe cose non si possono mettere in discussione, nemmeno di fronte alla realtà dei fatti.

Italo Bonera, “È stata legittima difesa”, p. 171

Il romanzo noir può essere un ottimo strumento per esplorare attraverso la narrativa gli antri più bui e sconvolgenti dell’animo umano, le sue pulsioni più latenti e deleterie, la sua sopita aggressività, le ferite mai rimarginate che di colpo riprendono a fiottare sangue. Bonera lo sa bene e anche stavolta fa centro, con un libro secco e duro ma incredibilmente avvolgente. Scavando a fondo nella psicologica dei personaggi – in special modo in quella del protagonista – l’autore ci restituisce con esattezza chirurgica il quadro malsano di una parte della nostra società, quella in cui l’incomunicabilità fra persone, alimentata da egotismo, cinismo, misoginia, individualismo, menzogne e meschinità, la fa da padrona. Una parte di società in cui il male si annida nel profondo, protetto in superficie da una maschera di perfetta e innocua normalità, da un’apparenza fragile ma fuorviante, che troppo spesso si sgretola solo quando è troppo tardi.

Nel suo integrale egoismo e nella sua insensibilità, il protagonista del nuovo libro di Bonera legge il mondo attraverso le miopi lenti dei propri istinti e delle proprie brame, secondo la legge del dar la caccia a ciò che piace, del prendere e del possedere, dell’assoggettare e del controllare; secondo un parametro personale per cui i confini tra bene e male semplicemente non esistono. E seppure in lui riaffiorino traumi del passato, con il loro strascico di manie, insicurezze e drammi irrisolti, ogni riga del romanzo mostra quanto una mente malata e morbosa possa essere al contempo lucida, calcolatrice e ben cosciente nel proprio intento di ferire, risultando quindi in nessun caso giustificabile.

Sia viaggio negli inferi dell’essere umano che acuta analisi sociologica, “È stata legittima difesa” è un boccone amaro che non fa rimpiangere di averlo ingerito, una lettura imperdibile per chi già conosce Bonera e per chiunque ami i noir contemporanei ad alta tensione psicologica, così come la giusta occasione per chi ancora deve scoprire uno degli autori più brillanti e coinvolgenti dell’attuale scena letteraria bresciana.


Titolo: È stata legittima difesa
Autore: Italo Bonera
Editore: Ianieri, 2024

Genere: Romanzo noir
Pagine: 180
ISBN: 9791254881309

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Francesca Scotti

Classe 1991. Cresciuta in Franciacorta, vive a Brescia, sua città natale. Ha studiato letteratura inglese e tedesca, laureandosi con una tesi sui rapporti fra la cultura tedesca e il nazionalsocialismo. Legge e scrive per vivere. È autrice della silloge di racconti “La memoria della cenere” (Morellini, 2016) e dei romanzi “Figli della Lupa” (Edikit, 2018), “Vento porpora” (Edikit, 2020) e "La fedeltà dell'edera" (Edikit, 2022). Anima rock alla perenne ricerca di storie della resistenza bresciana, si trova maggiormente a suo agio tra le parole dei libri e sui sentieri di montagna.

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