“Le origini del Franciacorta nel Rinascimento italiano” nel saggio divulgativo di Gabriele Archetti pubblicato da Marco Serra Tarantola

Immagine aerea del convento della Santissima Annunciata collocato sul Monte Orfano (Rovato)

Recensione di Piero Galli per Brescia si legge

Il professor Gabriele Archetti, autore di circa 500 pubblicazioni, torna a parlare di viticoltura storica. È una delle sue grandi passioni, come dimostrano i suoi numerosi scritti in merito, fra i quali il recente “Vite e vino nel Medioevo – Note storiche sul territorio bresciano”, del 2017 (edizioni Arti). Questa volta lo fa concentrandosi però in modo specifico sulla Franciacorta, pubblicando per l’editore Marco Serra Tarantola (e con il sostegno del Consorzio Franciacorta) il testo divulgativo “Le origini del Franciacorta nel Rinascimento italiano” (acquista qui).

Oggi, tra i grandi territori spumantistici del mondo, la Franciacorta ha una lunga tradizione che nel libro viene ricostruita a partire dai possedimenti claustrali del Medioevo, dai priorati cluniacensi e dalle curtes francae benedettine delle numerose abbazie.

In questo libro Gabriele Archetti recupera le fondamentali fonti storiche, del XIII secolo, per indicare il punto d’inizio della definizione giuridica di Franciacorta. Nelle pieghe archivistiche di operazioni di politica economica viene così rintracciata, e restituita, la storia delle uve locali e dei “vini mordaci” di questa terra.

Breve storia della Franciacorta e del suo vino

Già molte cose ci racconta la lunga prefazione di Andrea Grignaffini, chef, critico e giornalista gastronomico, il quale traccia una “Piccola storia della Franciacorta”, che entra a tratti nello specifico delle tecniche di vinificazione, antiche e moderne, ripercorrendo le tappe politiche, le vicende belliche e, infine, quelle imprenditoriali, del territorio. Dopo la “prefazione”, ch’è forse riduttivo chiamare così, in quanto si connota come saggio piuttosto approfondito, a pag. 31 inizia il testo di Archetti intitolato, per il primo capitolo, “Franciacorta: dalla Terra al Vino”.

I luoghi investiti dall’indagine storica sono quelli che vanno dal lago d’Iseo fino alle soglie della città: Adro, Calino, Camignone, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Borgonato, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d’Iseo, Rodengo Saiano, Rovato, Timoline.

Dalla lettura si apprende quali siano i primi documenti nei quali il territorio viene nominato “Francia Curta”, nel XIII secolo, e la probabile origine geopolitica successiva alla pace di Costanza (1183), quando Federico Barbarossa concesse autonomia ai comuni che avevano aderito alla Lega Lombarda.

Se, per quanto riguarda la toponomastica, si fa riferimento a quel secolo, la coltura della vite è molto più antica e, tralasciando la difficile ricostruzione dell’epoca preistorica, i primi documenti a lodare i vini di quel territorio si attestano tra l’VIII e il IX secolo, nell’ambito dell’abbazia di Santa Giulia di Brescia.

Un capitolo intero è dedicato al vino descritto da Girolamo Conforti (1519-1595), medico ed erudito bresciano. Il suo “Libellus”, pubblicato a Brescia nel 570, si apre con un’affermazione piuttosto ardua: “la natura non ha donato nulla di più utile del vino all’uomo”. Segue poi “Il contributo di Agostino Gallo”, capitolo su un altro erudito bresciano, esperto agronomo, che propose in versione personale e con originalità lo scibile gastronomico.

Un testo promozionale divulgativo e gradevole

La scelta editoriale è leggera e gradevole: alternanza di corpo del testo con citazioni dal font arcaico, abbellimenti grafici bucolici, una saltuaria pagina a sfondo scuro con testo chiaro, iniziali di capitoli con grandi maiuscole all’antica, e illustrazioni fotografiche di struggente bellezza. Inoltre, molte pagine, riferite a testi antichi, sono corredate da riproduzioni delle pagine originali, contenenti testi o splendide illustrazioni rinascimentali.

La forma non è quindi quella del saggio scientifico: mancano anche per questo gli indici e le note a piè di pagina, che in questo contesto sarebbero superflui. “Le origini del Franciacorta nel Rinascimento italiano” è piuttosto un bel libro da sfogliare sorseggiando un buon vino, o da regalare ad un ospite per promuovere orgogliosamente il territorio sottolineandone l’antica tradizione enologica.

La lettura è comunque arricchente per quanto riguarda la cultura del nostro territorio, nel quale sono ben esposte le origini nostrane di un vino che, da essenziale parte integrante del pasto, è divenuto con il nome “Franciacorta” uno dei marchi distintivi delle eccellenze italiane nel mondo. Utile ai più interessati una parte conclusiva di orientamento bibliografico e una breve biografia dell’autore.


Una bella edizione divulgativa curata da uno storico autorevole, che racconta in maniera la storia di un territorio e del suo vino con una particolare attenzione alle radici

Titolo: Le origini del Franciacorta nel Rinascimento italiano
Autore: Gabriele Archetti
Editore: Marco Serra Tarantola, 2021

Genere: Saggio divulgativo
Pagine: 234
ISBN: 9791220857086

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Piero Galli

Raffaele Galli, detto Piero, è nativo di Brescia, classe 1976. Laureato in architettura al Politecnico di Milano, ha proseguito gli studi conseguendo una seconda laurea presso l’Accademia di Brera. Appassionato d’arte e artista poliedrico, ha al suo attivo undici libri e numerose pubblicazioni di minore entità, saggi ed articoli, oltre ad una settantina di partecipazioni a conferenze e convegni. Insegnante di Discipline geometriche e Design presso l’Istituto Tartaglia-Olivieri di Brescia, collabora quotidianamente, come ricercatore, con l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato. Regista e autore, teatrale e cinematografico, ama comporre in autonomia le colonne sonore delle sue opere. Ogni quindici giorni, il martedì sera, conduce una trasmissione radiofonica di cinema e musica sull’emittente “antagonista” Radio Onda d’Urto. Tra i fondatori, è direttore artistico del Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale di Brescia, che nel 2024 è giunto alla 25^ edizione.

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