“L’eterno presente”: un “canzoniere d’amore” sospeso tra realtà e immaginazione nell’antologia poetica di Silvano Agosti
Letto e recensito da Silvia Lorenzini per Brescia si legge
Contento/solo di poter vivere e vedere
Silvano Agosti, L’eterno presente, Incanti
Autore di film, sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia, scrittore, filosofo. Silvano Agosti (classe 1938) non ha certo bisogno di presentazioni e, del resto, la sua lunga e proteiforme carriera non è certo riassumibile facilmente.
L’eterno presente (Edizione del Foglio Clandestino, 2024) è la sua ultima prova letteraria, poetica per la precisione, un elegante volume che abbraccia sia una selezione di testi provenienti da quattro raccolte pubblicate nell’arco di un ventennio (Nuvole, Incanti, L’estro armonico, Nel ventre pigro della notte) sia, nella sezione finale, una serie di componimenti inediti. Chi conosce l’opera di Agosti ritroverà in questo “canzoniere d’amore” (come lo definisce Alessio Vailati nell’introduzione) alcuni dei tratti fondamentali che la caratterizzano: uno sguardo intenso e mai banale sulla realtà, una profonda partecipazione emotiva nei confronti di ciò che viene raccontato (anzi, cantato), un’attitudine talora sognante che rivendica l’immaginazione di una vita, e di un mondo, migliore.
Soave ti pieghi alle promesse d’amore
Come una betulla
Al passare del vento.
E io, contento
Baciandoti mi chino su di te
E fingo che sia così
Da sempre.
Silvano Agosti, L’eterno presente, Sogno d’amore
L’eterno presente è un’opera ricca: di spunti, di immagini, di bellezza. E veramente bisogna dare atto alle Edizioni del Foglio Clandestino di avere realizzato un volume curato non solo nell’apparato critico (curata da Gilberto Gavioli e Alessio Vailati, la raccolta è corredata dalle note introduttive dello stesso Vailati, di Paola Agosti e Gianluca Casadei, nonché da una dedica al lettore di Silvano Agosti e da un saluto di David Grieco), ma anche nell’attenzione alla fisicità del libro nella scelta del formato, del tipo di carta (ecocompatibile!), dell’impaginazione e della splendida copertina con una foto di Elda Papa.
La lettura dell’opera rende evidente quella che è la linea di continuità fra la produzione cinematografica di Agosti e quella poetica: la nitidezza. Cambia solo, o in parte, il mezzo espressivo a cui l’artista ricorre: non tanto le immagini (che pure sono protagoniste nei suoi scritti) quanto le parole. Questa capacità di mettere a fuoco e raccontare ciò su cui si posa l’attenzione dell’autore restituisce al lettore una sensazione quanto mai piacevole: quella, cioè, di ritrovare se stesso, di leggere cose che, in fin dei conti, ha sempre saputo, ma che non aveva mai trovato il modo di dire.
I componimenti di Agosti sono, infatti, piani nel lessico utilizzato (niente ardite analogie o soluzioni formali criptiche) e tersi nella situazione poetica che propongono. A volte essa consiste in scorci di vita urbana (il bar, il parco), a volte nell’osservazione della natura nei suoi elementi essenziali (il sole, la luna, la pioggia), spesso in dialoghi con un tu lirico che può essere un amico, la donna amata, il figlio, l’umanità tutta. In ogni testo, Agosti sa distillare e circoscrivere parole e immagini attorno a un momento, a una riflessione, a un sentimento.
Ora tutto è prezioso quel che si vive,
perché il tempo trascorso
già ci sfiora le dita,
come una marea crescente.
Silvano Agosti, L’eterno presente, Per il compleanno di mio fratello Piero
Come suggerisce il titolo stesso del volume, il tempo e la memoria sono il nucleo centrale attorno a cui si organizzano i testi della raccolta. La silloge, messa a punto da un Agosti ormai maturo, appare animata da una sorta di desiderio di “fare il punto” dell’esperienza di vita, fra poesie d’occasione (per così dire) quali quelle scritte per i compleanni che scandiscono le tappe della vita, ricordi di fanciullezza, presa di coscienza dello scorrere del tempo e intensa ricerca di un testimone da lasciare a chi vorrà raccoglierlo, che sia il figlio o gli amici o i lettori.
Il dolore, la morte, la solitudine, la consapevolezza della precarietà dell’esistenza sono nei versi dell’autore degli attimi che si stemperano in fretta, come fastidiosi pensieri facili da scacciare di fronte alla celebrazione, alla constatazione, dell’esistere dell’amore e dell’essere umano, granitiche certezze su cui poggia l’incrollabile fiducia di Agosti.
Nessun facile ottimismo, però, né poesia consolatoria, ma semplicemente la profonda convinzione del valore dell’essere umano nella sua splendida unicità, di fronte a cui Agosti si pone come un osservatore vergine ed esperto al tempo stesso, fanciullo e maturo, aperto a ogni meraviglia, pronto a ogni sintesi.
Il mese dell’anno che preferisco
È il tredicesimo,
quello delle stagioni inesistenti,
quello in cui gli uomini,
incontrandosi, sorridono.
Il mese in cui il sole non tramonta
Gli sguardi si perdono all’orizzonte
E per trenta candidi giorni
Anche tu mi ami nel desiderio.
Silvano Agosto, L’eterno presente, Il mese che preferisco
L’osservazione della realtà, ora malinconica ora più cruda, non preclude la strada alla rêverie, a una dimensione sognante e trasognata attraverso cui l’autore ci conduce a immaginare altri mondi, proprio quelli a cui allude il sottotitolo del volume “Poesia d’amore e d’altri mondi”. In fondo, perché no?, come cantava Antonello Venditti in una sua bellissima canzone, tutti meritiamo un’altra vita “più intensa e fragile/ più giusta e libera”. E Agosti, da bravo artista, non si sottrae a quello che è il compito che agli artisti compete: immaginare. Così “nel buio della notte”, le statue dei monumenti di Roma prendono vita a godere di ciò che gli è impedito dalla forma che è stata loro imposta (Visioni), così l’amore ci può trasportare “oltre i confini del possibile” a congiungerci con un angelo (Avventura angelica), così è persino possibile la giusta vendetta per i derelitti oltraggiati da tutti (Africa).
La poesia, del resto, è anche questo: audacia del pensiero, ostinata tensione a superare i limiti che ci costringono, meravigliata riscoperta di quello che da sempre sappiamo e desideriamo.
Con la creta dei nostri versi sconfiggeremo
Le paure, il dolore e la mortalità
Che turbano il sonno e spengono le anime
Silvano Agosti, L’eterno presente, Il canto dei poeti
Titolo: L’eterno presente. Poesia d’amore e d’altri mondi
Autore: Silvano Agosti
Editore: Edizioni del Foglio Clandestino
Genere: Poesia
Pagine: 145
ISBN: 9788894330267
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