“Lo xenodochio di Gerole”: un antico luogo di ospitalità dei viandanti riscoperto nell’hinterland bresciano

xenodochio di gerole andrea pola
Una veduta di Gerole, frazione di Borgosatollo

Soprattutto sulle vie di principale accesso alle città sorgevano ospizi e case di ospitalità, gli antichi xenodochi: dal greco xenos (straniero-forestiero) e oichia (casa): case per i forestieri

Lo xenodochio di Gerole, Andrea Pola, pag. 9

Una piccola, preziosa, pubblicazione è nata dalla ricerca personale del bresciano Andrea Pola, pensionato ex geometra nativo di Borgosatollo, con lo scopo di colmare una lacuna non soltanto bibliografica raccontando e salvando dall’oblio un luogo ricco di storia.

“Lo xenodochio di Gerole”, edito da Marco Serra Tarantola Editore (2023), ha per protagonista il complesso architettonico originario del XIV secolo, situato alle porte della città, tuttavia “completamente dimenticato”, che per secoli ebbe la funzione appunto di “xenodochio” cioè di ospizio gratuito per forestieri e pellegrini. Poco noto ai bresciani è anche lo stesso borgo ospitante, Le Gerole, frazione di Brescia costituita da poche case tra gli alberi, in un lembo di campagna che l’inurbamento di San Polo e le infrastrutture stradali di alta percorrenza hanno, per ora, risparmiato.

Il testo, ben scritto, chiaro e scorrevole, è alla portata di tutti. Oltre a descrivere il borgo e le vicende storiche dello xenodochio (compresa la sua evoluzione planimetrica), ci parla della politica ecclesiale degli ordini sul territorio, del transito dei pellegrini e delle nobili famiglie bresciane coinvolte, tutto in pochi, chiari, passaggi di sintesi, comprensivi di descrizione degli aspetti artistici e architettonici.

Le Gerole, piccolo borgo, grande di storia […] sorge all’incrocio fra due antiche strade: l’una che da Brescia si snoda verso sud (Via del Canneto, strada ancora percepibile in alcuni tratti nel territorio di Ghedi) e l’altra con andamento est-ovest, che segue tortuosa ancora oggi i confini della centuriazione romana e collega le strade principali per Mantova e per Cremona

Lo xenodochio di Gerole, Andrea Pola, pag. 17

Se la fondazione del borgo stesso pare esser legata all’ordine benedettino, le strutture ospitaliere sono da ricondurre all’ordine degli Ospedalieri Antoniani, di Sant’Antonio Abate, fondatore del monachesimo cristiano, la cui storia, generale e locale, è ben sintetizzata nella premessa del libro.

Un capitolo è poi dedicato alla chiesa, ora adibita a stalla, che presenta esternamente, sotto il portico, un prezioso affresco, “di ottima mano d’artista”. Si tratta di una Crocifissione con Madonna e Santi, affiancata da un riquadro con Sant’Antonio Abate e, dalla parte opposta, da una figura purtroppo tagliata da muratura settecentesca, che l’autore ipotizza essere un San Cristoforo, forse riaffrescato sopra un San Giacomo “protettore dei viandanti e al cui nome fosse intitolato lo xenodochio”.

Completa la piccola opera un capitolo sugli altri fabbricati dell’intorno e sulla nuova chiesa, sorta in seguito alla soppressione degli Antoniani e alla chiusura dello xenodochio, a inizio ‘600. Non meno preziosa, la piccola chiesa (privata) conserva una pala d’altare con i Santi Faustino e Giovita di Grazio Cossali, nella quale possiamo ammirare un paesaggio di Brescia entro le sue mura, fedelmente riprodotto com’era nel Seicento.

L’impegno profuso con passione da Andrea Pola in questa ricerca monografica, con evidente intento divulgativo, si è spinto fino agli anni più recenti, restituendoci del luogo notizie di notevole portata culturale.

Un’ultima annotazione a dimostrazione che la frazione Le Gerole è sorta nelle vicinanze di importanti vie di comunicazione. Una decina di anni fa nel terreno circostante la frazione è stata rinvenuta una stele di epoca romana, ora persa, dedicata a Marco Nonio Macrino, prestigioso esponente della importante e ricca famiglia senatoriale bresciana dei Nonii.

Lo xenodochio di Gerole, Andrea Pola, pp. 66, 67

Inserito dall’editore nella collana “I Sentieri”, il librino è costituito da 69 pagine corredate da immagini, mappe, schizzi esplicativi e disegni di rilievo architettonici (planimetrie, piante e prospetti).

Riprodotto a colori, in copertina come nell’interno (a pag. 53) è il prezioso affresco quattrocentesco restaurato, ancora esistente nello xenodochio.


Titolo: Lo xenodochio di Gerole
Autore: Andrea Pola
Editore: Marco Serra Tarantola Editore, 2023

Genere: Saggio
Pagine: 69
ISBN: 978-88-6777-410-4

Piero Galli

Raffaele Galli, detto Piero, è nativo di Brescia, classe 1976. Laureato in architettura al Politecnico di Milano, ha proseguito gli studi conseguendo una seconda laurea presso l’Accademia di Brera. Appassionato d’arte e artista poliedrico, ha al suo attivo undici libri e numerose pubblicazioni di minore entità, saggi ed articoli, oltre ad una settantina di partecipazioni a conferenze e convegni. Insegnante di Discipline geometriche e Design presso l’Istituto Tartaglia-Olivieri di Brescia, collabora quotidianamente, come ricercatore, con l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato. Regista e autore, teatrale e cinematografico, ama comporre in autonomia le colonne sonore delle sue opere. Ogni quindici giorni, il martedì sera, conduce una trasmissione radiofonica di cinema e musica sull’emittente “antagonista” Radio Onda d’Urto. Tra i fondatori, è direttore artistico del Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale di Brescia, che nel 2024 è giunto alla 25^ edizione.

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