“Il confine umano”: la bellezza delle piccole cose nel pregevole volume edito da GAM dedicato all’opera dell’incisore bresciano Girolamo Tregambe (1937-2015)

La poesia non è solamente qualche regola antica restituita alla luce […] è un bagliore innocente che rischiara e salva la bellezza della vita.

Giorgio Scroffi, Il confine umano, pag. 5

Di fronte alle grandi opere d’arte, agli spettacoli della natura, alle imprese coraggiose degli uomini risulta in qualche modo spontaneo a chiunque vedere, apprezzare e magari anche lodare, ciascuno a proprio modo, la bellezza e la grandezza di fronte a cui ci si trova.

La bellezza che si nasconde nelle piccole cose e nella quotidianità richiede invece attenti osservatori, esige uno sguardo indagatore in grado di sfrondare l’apparenza immediata della prima impressione, cogliere un particolare, leggere il mondo con una freschezza che sappia comprenderlo non nei suoi aspetti più triviali e banali, ma nella sua unicità.

Tale è stato lo sguardo che ha animato Girolamo Battista Tregambe, incisore bresciano scomparso nel 2015, la cui opera viene ricordata nel volume “Il confine umano”, pubblicato da Gam Editrice nel 2024 con un’introduzione di Giorgio Danesi e un ricco corredo di testi di Giorgio Scroffi.

Ricordo un casolare sulla collina sprovvisto d’acqua e di corrente e di corrente elettrica, una stanza con le pareti nere per il fumo, alla trave del soffitto una lucerna a petrolio, un tavolo con qualche sedia, la madia per la farina, un camino con le nicchie laterali, una stufa di mattoni e… tanta povertà. Per una ripida scala di legno si accedeva a una stanza con il pavimento di assi. Era la camera dei miei genitori. Sopra c’era il solaio. Era la dimora notturna, mia e dei miei fratelli

Da “Rimembranze” di Girolamo Battista Tregambe, in “Il confine umano” di Giorgio Scroffi, pag. 9

La vita di Girolamo Battista Tregambe ha quasi del fiabesco nella sua parabola di riscatto dalla povertà attraverso il lavoro, il merito, la bravura. Nato a Botticino nel 1937 Tregambe, dopo aver studiato fino alla quinta elementare, viene avviato al lavoro all’età di tredici anni in una cava della zona. Ben presto il ragazzo rivela una naturale inclinazione, nonché un vivissimo interesse, verso il disegno di cui intraprende lo studio da autodidatta sperimentando varie tecniche. Negli anni Ottanta, Tregambe decide di iscriversi a un corso serale di grafica presso l’AAB, l’Associazione Artisti Bresciani, e solo nel 1992 inizia a incidere all’acquaforte. Da qui l’incontro con altri artisti, stampatori e pittori, che, comprendendo il valore delle opere di Tregambe, lo spronano a percorrere una strada che lo porta negli anni successivi a ottenere numerosi riconoscimenti per un’attività artistica che è svelamento della bellezza umile e discreta delle cose.

Non capiamo la fatica del vento

le nubi il vento la pioggia. La neve

che scende, si abbandona, si posa

in silenzio. Ci accompagna un respiro,

ha il sapore di una raccolta partenza.

Giorgio Scroffi, Il confine umano, pag. 23

“Il confine umano” è stato pensato come omaggio e ricordo dell’artista e realizzato su cartoncino in un importante formato che consente di valorizzare la nitidezza delle acqueforti nei minimi dettagli. Le dodici riproduzioni, a pagina intera, selezionate fra quelle che più rappresentano la poetica di Tregambe, consentono di spaziare nel mondo delle myricae dell’artista: paesaggi padani dalla bellezza tacita e assorta dei mattini d’inverno e delle pianure innevate, rogge nascoste fra l’edera, animali del bosco trepidanti fra i cespugli, cose abbandonate che sono scrigni di anime e vite.

Il volume accosta a ogni riproduzione un testo di Giorgio Scroffi in qualche modo in sintonia con esso. Si tratta di brevi prose, poesie, filastrocche, dialoghi dal tono intimo e sognante, a tratti giocosi, a tratti malinconici.

Del resto Giorgio Scroffi, concittadino e ammiratore di Tregambe, per quarant’anni maestro elementare, è anche e soprattutto un amante della poesia, uno scrittore, un divulgatore culturale, attivissimo in varie associazioni. E, come scrive Giorgio Danesi, Scroffi riesce con il suo lavoro di accompagnamento a “catturare la complessità dell’universo artistico di Tregambe e la restituisce con una semplicità che ne sottolinea ancor più le qualità di fondo”.

Il risultato è un libro che va oltre il tributo all’artista, ma costituisce anche un incontro, un “rivedersi” fra amici che instaurano un dialogo silenzioso di sinergia poetica.


Titolo: Il confine umano
Autore: testi di Giorgio Scroffi. Incisioni di Girolamo Battista Tregambe
Editore: GAM
Anno: 2024

Genere: libri illustrati; poesia
Pagine: 39
EAN: 9791281717114

Silvia Lorenzini

Bresciana, laureata in Lettere Classiche presso l'Università di Pavia. Ha trascorso anni a girovagare fra la Germania e l'Inghilterra per ragioni di studio, di lavoro e di amore. Dal 2005 insegna Italiano e Latino in uno dei licei cittadini. Appassionata di storia locale, adora la montagna, la musica, i libri e non saprebbe vivere se le mancasse anche solo una di queste tre cose.

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