“L’ombra sul colosso”: un cadavere alla vigilia dell’inaugurazione di Piazza Vittoria nell’avvincente giallo storico di Marco Badini

Recensione di Candida Bertoli per Brescia si legge

Brescia, autunno 1932. La città, avvolta in un’atmosfera nebbiosa, è pronta a ricevere la visita di Mussolini ma viene sconvolta dal ritrovamento di un cadavere ai piedi del colosso di Piazza della Vittoria. Sarà compito del commissario Villata trovare un colpevole prima che Mussolini arrivi in città per inaugurare la nuova piazza.

“L’ombra sul colosso. La prima indagine del commissario Villata”(Todaro, 2022 – acquista qui), romanzo d’esordio di Marco Badini, è un avvincente giallo storico ambientato nella Brescia degli anni trenta.

Un romanzo molto godibile, ma anche basato su una ricostruzione storica ineccepibile, che segna l’esordio di un nuovo Commissario bresciano, Villalta detto il “Mastino”.

Un nuovo commissario si affaccia sulla scena letteraria

Per Fulvio Villata fare l’investigatore non era solamente un lavoro ma qualcosa di più: una missione, se non addirittura una vocazione. Tuttavia, lo straordinario acume di cui era dotato non era la sua unica qualità: era anche caparbio e tenace, da qui il soprannome. Pur non avendo in tasca la tessera del Partito, cosa che gli precludeva ogni possibile avanzamento di carriera, la sua opera era enormemente apprezzata dagli uomini del Regime, per i quali l’ordine e la sicurezza erano una priorità quasi assoluta.

M. Badini, “L’ombra sul colosso. La prima indagine del commissario Villata”

È il mese di ottobre del 1932 e a Brescia si respira un’aria elettrizzante perché sta per arrivare in città il Duce del fascismo, che inaugurerà la nuova e razionalissima Piazza della Vittoria.

Tutto deve essere perfettamente in ordine, ma ecco che, poco prima dell’evento, un delitto ne inceppa l’organizzazione: una giovane donna viene uccisa e il suo corpo è abbandonato proprio sotto l’arengario della piazza piacentiniana, il pulpito da cui si dovrà affacciare Mussolini. È essenziale individuare immediatamente un colpevole e l’indagine viene affidata al commissario Fulvio Villata, soprannominato “Il Mastino” per la caparbietà e la tenacia che lo caratterizzano.

Il commissario Villata, che non ha al suo fianco una signora Maigret, viene presentato con delicatezza e il lettore ne scopre il carattere entrando in punta di piedi nella sua vita, conoscendone gli interessi (tra cui quello per il gioco degli scacchi), ciò che gli piace, le sue riflessioni, i suoi ricordi, la donna che ha amato. È un uomo di legge, ma in lui c’è molto di più.

È passato tanto tempo, anche se devo ammettere che è dura farci l’abitudine. Forse però mi fa bene parlarne con qualcuno ogni tanto – disse accendendo un’altra sigaretta. – A volte ne ho talmente bisogno che ne parlo con me stesso, ad alta voce. Il fatto è che ci sono dei giorni in cui mi sembra di aver vissuto solo un sogno, tanto tempo fa. Ho una maledetta paura dello sbiadire dei ricordi, capisci?

M. Badini, “L’ombra sul colosso. La prima indagine del commissario Villata”

La città come quinta teatrale

Le ombre intorbidivano l’aria già impregnata di foschia quando il Mastino lasciò l’edificio portandosi appresso una borsa di pelle scura. Camminò fino al limite della strada e, dopo essersi guardato attorno, si calcò ancor più il cappello sugli occhi dirigendosi verso l’intricato reticolo di stradicciole che componeva la contrada del Carmine. In quel dedalo di viuzze strette e sghembe ciondolavano ad ogni ora gli elementi peggiori della città. Piccoli criminali, prostitute da pochi soldi e altri scampoli di umanità poco desiderata e poco desiderabile avevano eletto a loro dimora quel quartiere, luogo da cui la maggior parte dei comuni cittadini preferiva tenersi alla larga. Fulvio camminava tenendosi rasente ai muri anche se sapeva che nessuno avrebbe mai osato torcergli un capello. Per quanto le sue indagini non lo portassero spesso a contatto con i furfanti di piccolo calibro che popolavano il Carmine, il suo era un volto conosciuto.

M. Badini, “L’ombra sul colosso. La prima indagine del commissario Villata”

Il romanzo è avvincente e molto godibile, con alcuni passaggi davvero divertenti.

La città dei primi decenni del secolo scorso viene tratteggiata come un acquarello e nell’atmosfera annebbiata dal fumo delle sigarette del commissario emergono uno dopo l’altro gli altri personaggi del racconto, a cui il lettore non potrà non affezionarsi.

I piani narrativi si fondono: la ricostruzione storica è ineccepibile, i dettagli sono corrispondenti e leggendo pare di partecipare all’emozione collettiva che pervade la città ma che coinvolge molto poco il nostro commissario.

Questo è uno di quei libri che si fatica a lasciare e per questo auspichiamo di poter leggere presto un’altra indagine condotta dal commissario Villata e dai suoi collaboratori.


Titolo: L’ombra sul colosso. La prima indagine del commissario Villata
Autrice: Marco Badini
Editore: Todaro, 2022

Genere: Giallo
Pagine: 163
ISBN: 9788832159417

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Candida Bertoli

È laureata in Giurisprudenza e dottore di ricerca in diritto amministrativo comparato: la tesi di dottorato, sulla protezione dei beni culturali, è depositata all’Unesco, a Parigi. Adora leggere fin da quando era bambina e le sue passioni sono l’arte e la storia. Per anni ha gestito i volontari del FAI sia a livello cittadino che regionale e ama raccontare Brescia. La sua casa è piena di libri, in ogni spazio possibile e di ogni genere. Partecipa al Festival della Letteratura di Mantova da sempre, e nel 2019 le è stato conferito il premio di “Massimo esperto della storia del Festival”

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