Una donna pioniera del cinema d’avanguardia nella graphic novel del duo manerbiese Alghisi e Madoglio

Letto e recensito da Piero Galli per Brescia si legge

Una danza che si sta muovendo sempre più velocemente! Perché la gente non riesce a vederla?

S. Alghisi e M. Madoglio, Maya Deren, p. 17

Da un appassionato lavoro di coppia, durato ben sette anni, fatto di sinergica complementarietà, è nato un prezioso libro che, nella forma a fumetti della graphic novel, ci racconta un personaggio da non dimenticare della scena cinematografica del ‘900: Maya Deren.

Gli autori di Maya Deren. La vertigine dell’esistenza (MalEdizioni, 2023 – acquista qui) sono due bresciani di Manerbio, accomunati da una grande passione per il fumetto. Affermato e apprezzato disegnatore fumettista è Stefano Alghisi; premiato soggettista e sceneggiatore, con esperienza di alto livello nel panorama fumettistico, è Marco Madoglio.

L’introduzione di Anita Trivelli, docente universitaria di cinema e membro del Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo del Ministero della Cultura, accresce il peso di questa “avventura creativa” made in Brescia elevandola ad operazione culturale di interesse, come minimo, nazionale.

Maya Deren, al secolo Eleanora Derenkovskaja, nacque a Kiev nel 1917. Oggi, negli Stati Uniti, è considerata una leggenda del cinema sperimentale, una di quelle grandi donne del passato che con la propria vita e con le proprie opere, fuori dall’ordinario, ha lasciato un segno personale profondo nella storia della cultura artistica. Autodidatta, pioniera della sperimentazione cinematografica libera e indipendente, rifiutò le convenzioni della macchina industriale hollywoodiana, per seguire il proprio spirito creativo (nonché il proprio spirito guida Erzulie), da autentica anticonformista.

Il libro di Alghisi e Madoglio ne ricostruisce le tappe biografiche essenziali, dai momenti di attivismo politico negli Stati Uniti, a difesa dei diritti dei lavoratori, passando per la morte del padre psichiatra che, grazie ad una somma di denaro lasciata in eredità, le consentì l’acquisto di una cinepresa Bolex H-16, il fondamentale strumento per dare corpo alla sua espressione artistica. C’è il tormentato rapporto d’amore con Sasha, l’amicizia con Marcel Duchamp e Galka Scheyer (la rappresentante americana dei Quattro azzurri: Klee, Kandinsky, Jawlensky e Feininger), l’incontro con Hammid che la portò a esprimere maggiormente la sua indole di poetessa danzatrice, fino al magico mondo della religiosità arcaica (tibetana, haitiana, egizia…) che si riverbera in pellicole d’innovativa ritualità estetica, dove si celebra “l’immaginazione che diviene realtà”.

I fotogrammi dei suoi primi film sono riportati con efficacia nella sintesi del fumetto, rispettosa di luci e ombre della sua particolare poetica (un bianco e nero marcato). L’aspetto esoterico e visionario, il simbolismo e la psichedelia della religiosità vudù (Maya è considerata la prima donna bianca iniziata) trovano nell’estetica fumettistica dei due autori una trasposizione particolarmente adatta e ben riuscita.

C’è poi la danza, a corpo libero, amatissima da Maya, resa in varie sequenze, mute o sottolineate dalla ripetizione di fonosimboli, con efficacia evocativa, nonostante il limite oggettivo della bidimensionalità grafica.

Prima di proiettare le mie prime due pellicole, “Meshes of the afternoon” e “At land” inizieremo con la mia nuova opera “A study in choreography for camera”. È un esperimento di “cine-danza” dove la coreografia dei ballerini è pensata appositamente per la macchina da presa…

S. Alghisi e M. Madoglio, Maya Deren, p. 82

La narrazione di una vita che è un magnifico percorso di sperimentazione artistica, approda alle ultime pellicole di Maya: “Meditation on violence”, del 1948, e “The very eye of night”, del 1959.

Consigliato anche ai digiuni di fumetto, come mezzo di riscoperta/scoperta di una eccentrica autrice cinematografica, che certamente invoglierà i lettori a prendere visione dei suoi film, rintracciabili in rete. Un cinema visionario il suo, surreale, onirico, femminista e spirituale.

Ben curato anche sotto il profilo editoriale, il libro, facente parte della collana “ConSequenza! Fumetti fuori dai margini”, è corredato da filmografia e discografia di Maya Deren, bibliografia di riferimento e note degli autori.


Titolo: MAYA DEREN – La vertigine dell’esistenza
Autore: Stefano Alghisi e Marco Madoglio
Editore: MalEdizioni, 2023

Genere: Graphic novel
Pagine: 128
ISBN: 978-88-97483-34-2

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Piero Galli

Raffaele Galli, detto Piero, è nativo di Brescia, classe 1976. Laureato in architettura al Politecnico di Milano, ha proseguito gli studi conseguendo una seconda laurea presso l’Accademia di Brera. Appassionato d’arte e artista poliedrico, ha al suo attivo undici libri e numerose pubblicazioni di minore entità, saggi ed articoli, oltre ad una settantina di partecipazioni a conferenze e convegni. Insegnante di Discipline geometriche e Design presso l’Istituto Tartaglia-Olivieri di Brescia, collabora quotidianamente, come ricercatore, con l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato. Regista e autore, teatrale e cinematografico, ama comporre in autonomia le colonne sonore delle sue opere. Ogni quindici giorni, il martedì sera, conduce una trasmissione radiofonica di cinema e musica sull’emittente “antagonista” Radio Onda d’Urto. Tra i fondatori, è direttore artistico del Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale di Brescia, che nel 2024 è giunto alla 25^ edizione.

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