“Melinoe vestita di zafferano”: il topos del doppio tra horror e mistero nel nuovo ipnotico romanzo di Nicola Brami

Invoco Melinoe, fanciulla ctonia, dal peplo color croco,
[…] che rende folli i mortali con apparizioni brumose,
rivelando l’impronta della forma con visioni strane,
talora ben visibile, talora oscura, si accende di notte
in attacchi ostili nella notte tenebrosa.

Inni orfici – 71

Dopo l’esordio con “Tutti se ne vanno” (Torre dei Venti, 2020), Nicola Brami, autore originario di Ghedi, è tornato in libreria nel febbraio 2024 con “Melinoe vestita di zafferano” (Blu Atlantide, 2024 – acquista qui), un romanzo ipnotico che racconta un dramma familiare legato a un evento tragico del passato e alla misteriosa apparizione di un doppio.

Le storie di Enea, giovane professore di matematica, e di suo fratello Nicola, scrittore di successo, si intrecciano a quella di Melinoe, un’oscura ragazza che grazie alla conoscenza di antichi riti esoterici sembra essere in grado di alterare la realtà, piegandola ai propri desideri.

Quella che avevo sentito, nonostante le interferenze, era la mia voce, o quantomeno qualcosa che ci andava molo vicino per timbro, inflessione e cadenza. Non solo: l’uomo aveva reagito più o meno come avrei reagito io.

Nicola Brami, Melinoe vestita di zafferano, p.23

Le giornate di Enea si dividono tra il lavoro di insegnante in una delle scuole della città e la relazione con Lorna che sembra ormai aver perso la passione di un tempo. A volte torna nel vecchio centro sportivo di Ghedi per giocare a tennis con gli amici o con suo fratello maggiore Nicola che gli ha rivelato di essere malato di cancro e di avere ancora poco da vivere.

La sua vita trascorre tranquilla, ai limiti della monotonia, fino a quando una mattina si accorge di aver dimenticato a casa il cellulare e chiama al telefono fisso per parlare con Lorna. Ma a rispondere non è la compagna. Dall’altro lato della cornetta c’è qualcuno che si sta spacciando per lui, ha la sua stessa voce, la sua stessa inflessione e il suo stesso modo di reagire. Qualcuno che lentamente inizia a sostituirsi a Enea nelle uscite con Lorna, durante le lezioni a scuola o le partite di tennis.

In un primo momento Enea pensa a uno scherzo di cattivo gusto di un amico, ma le apparizioni sempre più inquietanti di questo doppio lo porteranno a mettere in dubbio la sua stessa identità. Inizierà infatti a non riconoscersi e a non essere riconosciuto, mentre una nuova passione lo farà avvicinare a Giulia, un’onirica studentessa che sembra venire dal passato.

Gli eventi inspiegabili stavano aumentando e, nonostante mi sentissi bene, l’ipotesi più semplice era che il problema fossi io. Forse, la griglia mentale che utilizzavo per capire il mondo si era guastata.

Nicola Brami, Melinoe vestita di zafferano, p.77

Se la mia interiorità poteva influenzare la realtà, che rapporto c’era, davvero, tra le due? E quali meccaniche lo determinavano? […] Il mondo non era come l’avevo sempre percepito, leggi che lo governavano sono nuove e tutte da scoprire.

Nicola Brami, Melinoe vestita di zafferano, p.81

Il racconto della progressiva perdita di identità di Enea si alterna alle pagine di “Doppio misto”, il romanzo in cui Nicola racconta gli anni all’Università di Bologna e l’incontro con Melinoe, una misteriosa ragazza che pratica riti esoterici basati sulla legge dell’attrazione, secondo cui «non si ottiene ciò che si desidera, ma ciò che vuole l’inconscio».

Come la ninfa ctonia figlia di Ade e Persefone invocata in un inno orfico, Melinoe dal peplo color del croco rende folli i mortali con incubi e strane visioni, conducendo la loro anima ai confini della terra.

Attraverso pratiche di meditazione di gruppo che amplificano le energie dei singoli individui, Nicola e Melinoe scavano nelle profondità dell’inconscio per influenzare la realtà e modificare il corso di certi piccoli eventi, fino a varcare la soglia che separa i tre mondi: quello degli uomini, quello degli Dèi e quello dei morti. 

Nicola Brami costruisce un raffinato gioco di specchi che sfrutta il topos del doppio non solo nella costruzione della trama, ma anche nell’alternanza dei narratori e dei piani temporali per creare una climax ascendente di inquietudine. Un ritmo incalzante guida il lettore in un intreccio ben architettato, in cui nessun dettaglio è lasciato al caso, tra rimandi interni e inaspettati easter eggs.

Il realismo magico, gli elementi di orrore soprannaturale e il crescente senso di angoscia avvicinano “Melinoe vestita di zafferano” al genere dell’horror, ma sarebbe riduttivo incasellare questo romanzo in un unico genere letterario.

Dai riferimenti religiosi, cinematografici, letterari e mitologici sparsi sapientemente nella trama all’ambientazione provinciale, dalle rapporto tra inconscio e desiderio alla fascinazione per l’esoterismo, questa opera caleidoscopia ipnotizza il lettore e lo spinge a scavare nel mistero per comprendere la vera origine del doppio di Enea.


Titolo: Melinoe vestita di zafferano
Autore: Nicola Brami
Editore: Blu Atlantide

Genere: Narrativa horror
Pagine: 320
ISBN: 9791280028419

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Francesca Cocchi

Nata nel 1996, è cresciuta in Valle Camonica e ha studiato tra Padova e il Belgio. Dopo la laurea magistrale in lettere classiche, si stabilisce a Brescia dove lavora come copywriter per il marketing. Filologa di formazione, predilige da sempre i grandi classici, ma non si lascia intimorire dagli autori contemporanei. Di carattere introverso, si trova a suo agio in viaggio, tra i libri e al tavolo di un buon ristorante.

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