Parole centellinate con cura per celebrare la grandezza e le ombre dell’amore: le poesie “Minime” di Gabriele Berardi
Recensione di Francesco Buffoli per Brescia si legge
Poliedrico artista bresciano classe 1983, Gabriele Berardi ha pubblicato un’interessante raccolta di poesie nel 2018 (dal titolo “Riflessi”) rivelando uno stile asciutto, ricco di sfumature “cantautorali”, che esalta la natura tanto nella sua dimensione tattile e concreta, quanto in quella più spirituale. I testi migliori della sua prima opera sono spesso il riepilogo di una camminata, di una breve escursione in montagna, con la natura che diventa la protagonista, appunto, “riflessa”; quasi il Falso Tu della sua poesia.
“Minime”, pubblicato nel 2022 da Transeuropa (acquista qui), prosegue nel solco tracciato alcuni anni prima, ma lo fa riducendo ulteriormente all’osso il discorso. Il lavoro sul linguaggio e sulla parola diventa ancora più certosino, Gabriele lavora di sottrazione, attribuisce a ogni parola un peso specifico importante e pare non voglia sprecare un singolo concetto.
Ombre sui rapporti di coppia
Durante un evento letterario del 2019, l’autore ha confessato di essere particolarmente interessato alle storie d’amore difficili e destinate a un tragico epilogo, a quelle storie in cui manca sempre un pezzo del puzzle, in cui il tempo e il luogo alla fine non combaciano e in cui l’idea del fallimento, con tutti i suoi corollari (rimpianto, malinconia, idealizzazione postuma), è un’ombra che oscura la vallata in cui si muovono i pensieri e i versi dell’autore.
“Minime” sembra voler dare una forma definitiva a queste sensazioni. Le poesie che compongono il volume sono brevi e tutte composte da cinque versi, che esplorano – soprattutto – il rapporto di coppia e le sue complesse stratificazioni in maniera originale.
Sfioravi le mie ossa
e io mi chiedevo
quanto di me
poteva stare
in una tua mano
“Minime”, Gabriele Berardi
Il tempo non può che trasformare le cose e le parole sembrano quasi troppo “piccole” per riassumerlo, per raccontarlo fino in fondo: ecco così che Gabriele sposta le sue lancette avanti e indietro, ora avventurandosi in malinconiche premonizioni (“Indosserai:/ Gli abiti smessi di tua madre/ i sorrisi di tuo padre/ e i pugni di un uomo/ Che prometterà di amarti”), ora rielaborando il passato, provando a fare i conti con i suoi rimossi e i suoi traumi (“Di quegli anni ritrovo: i nostri cuori di piombo/ due pacchetti di sigarette/ e le mie mani di calce”).
La raccolta brilla anche per la forza di alcune immagini e perché riesce a essere complessa pur nella semplicità radicale della forma: le sue brevi riflessioni sul tema della perdita, articolate in forme diverse, sanno in particolare rivelarsi un pugno nello stomaco.
Un fiore
nato ai lati
di quel binario
che un giorno
ti portò via
“Minime”, Gabriele Berardi
Titolo: Minime
Autore: Gabriele Berardi
Editore: Transeuropa, 2022
Genere: Poesia
Pagine: 64
EAN: 9791259900715
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