“La brigata delle cinque sorelle”: mistero di famiglia su sfondo bresciano nel romanzo di Paola Peretti edito da Rizzoli
Recensione di Marina Cherubini per Brescia si legge
Cinque anziane sorelle con i nomi delle muse, una nipote ventiduenne tenace e sensibile e un intricato mistero che affonda le radici nel passato della famiglia. “La brigata delle cinque sorelle”, secondo romanzo della scrittrice veronese classe ’86 Paola Peretti (Rizzoli, 2021- acquista qui), è un libro coinvolgente che si occupa di legami familiari, di memoria e di una ricerca che riporta alla Brescia del dopoguerra.
Scorrevole e ricco di contenuti, il libro è ambientato tra Verona, la città dell’autrice, e Brescia. Un romanzo che fa pensare, nel quale si respirano, sebbene trama ed epoca siano differenti, le atmosfere del celebre “Piccole donne” di Louisa May Alcott.
Una casa di sole donne e il mistero di un fratello scomparso
Nel primo capitolo del libro troviamo le cinque sorelle in età anziana. Alcune di loro sono affette d’Alzheimer e ciò le porta spesso a confondersi, a pronunciare frasi non logiche e a far riemergere in maniera molto vivida i ricordi del passato.
Tuttavia, i dialoghi fra loro trasmettono un’aria di vitalità e leggerezza che sembra paradossale. Quelli che le cinque sorelle portano a galla sono ricordi di gioventù (quella “memoria a lungo termine” tanto intensa nell’Alzheimer) e di una gioventù genuina, semplice e anche dura, fatta di fisicità e scontro diretto con la realtà.
I loro punti di forza sono il legame di solidarietà femminile, valori saldi e forse quella saggezza che viene loro dai nomi propri ispirati alle muse dell’antica Grecia: Euterpe, Talia, Melpomene, Tersicore, Urania.
La protagonista è però la nipote, Cecilia, una giovane donna laureanda in storia che ama le ricerche, e le indagini, cose di cui in effetti il destino la chiamerà a occuparsi. Infatti, le cinque sorelle (le quattro zie e sua madre) hanno in realtà anche un fratello, Lorenzo, il quale però non è cresciuto nella loro famiglia in quanto scomparso nel 1945.
Per far luce sul mistero di Lorenzo, Cecilia si sposta, dalla città di Verona dove vive con la madre e con le zie, a Brescia, nella casa dove sono vissuti i suoi nonni. Non è sola, in questa ricerca la supporta e vive con lei l’amica Giada. Cecilia fa domande e ricerca documenti negli archivi del comune, in chiesa, nel quartiere e in un istituto di suore, in un crescendo di pathos e di rivelazioni che terranno incollati i lettori a ogni pagina.
Una protagonista “diversa” ed empatica
Cecilia ha una caratteristica: è sorda, e in questo senso non si sente del tutto come gli altri. A sette anni si sottopone a un’operazione grazie alla quale riesce a sentire anche con l’aiuto di un apparecchio acustico. Questo cambiamento di stato però, pur essendo una cosa oggettivamente positiva, almeno all’inizio le provoca diversi problemi che potremmo definire “di identità”.
È perché sono sorda. Alle persone i sordi fanno strano. Per essere sorda e avere una vita decente, sarei dovuta nascere bella. Ma non era previsto. Mamma, le zie, loro sì, erano belle alla mia età. Io no. E non sono nemmeno brutta. Non sono niente, neanche sorda, non più.
Paola Peretti, “La brigata delle cinque sorelle”
Cecilia si delinea nel libro come una ragazza molto moderna, empatica e con tante “paturnie interiori”. È intraprendente, curiosa, interessata alla lettura e alla storia, facile a innamorarsi. Per altri frangenti, è disordinata, schietta, egocentrica e anche un po’ maleducata. Una protagonista realistica, quindi, con luci, ombre e tante sfumature, a cui i lettori non faticheranno ad affezionarsi.
Titolo: La brigata delle cinque sorelle
Autrice: Paola Peretti
Editore: Rizzoli, 2021
Genere: Romanzo
Pagine: 240
Isbn: 9788817156455
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