Semiramide: la veggente di Mussolini, Maria Callas e Nilla Pizzi, raccontata da Massimo Tedeschi
Recensione di Piero Galli per Brescia si legge
“Che cosa accade precisamente in me non so: a volte mi pare che mi si folgori il cervello d’improvviso e si scateni dentro una esaltazione spirituale […] in quelle ore intuisco fluidamente con visioni abbaglianti, vedo incendi, catastrofi o fiori d’arancio, trionfi e naufragi, ricchezze e miserie”
Semiramide Gazzo (Brescia, 1907 – 1962)
Un libro biografico, dal sapore di inchiesta giornalistica, per ricostruire – cercando di tracciare una linea di demarcazione tra storia e leggenda – le vicende di uno dei personaggi più affascinanti della Brescia del Novecento.
“Semiramide. Una veggente nel Novecento da Mussolini a Nilla Pizzi”, edito da Morcelliana-Scholé (acquista qui) e scritto dal giornalista e studioso Massimo Tedeschi, ricostruisce la vita della bresciana Semiramide Gazzo (1907 – 1962): famosa veggente, psicografologa e sensitiva, che tra il fascismo e il dopoguerra fece giungere nel bresciano, e soprattutto in quel di Sarezzo (dove ancora aleggia il mistero attorno alla sua Villa Usignolo), i personaggi più noti e importanti del panorama nazionale desiderose di conoscere le sue “infallibili” premonizioni.
Un libro di grande interesse e di probabile successo, considerato sia il fascino della protagonista (già riesumata una decina di anni fa dal cantante dialettale Charlie Cinelli, ma meno nota di quanto forse “meriterebbe”) sia l’abilità dell’autore, Massimo Tedeschi, già fondatore dell’edizione bresciana del Corriere della Sera ed attualmente direttore della rivista Civiltà Bresciana oltre che saggista e romanziere.
Semiramide Gazzo, la veggente dei VIP del ventennio
Elisa Semiramide Gazzo, moglie dello scrittore e giornalista Gino Ghidoni e figlia d’arte (sua madre fu una celebre chiromante dell’Ottocento), nacque a Brescia e visse – quando il lavoro non la costrinse lontano da casa – tra lo studio bresciano di via Aleardi e Villa L’Usignolo a Sarezzo (villa oggi comunale su cui aleggia ancora il peso di decenni di dicerie e leggende). Scrittrice prolifica e autorevole professionista, Semiramide si laureò ed ottenne grande attenzione in un’epoca in cui la sua arte raggiunse una popolarità elevatissima. Autrice di rubriche per giornali di mezzo mondo e signora elegante e ben inserita nella società del tempo, Semiramide svolse a Brescia la sua attività grazie ad una regolare licenza di grafologia e chiromanzia rilasciata dalla Questura.
Come testimoniato dal libro di Tedeschi, Semiramide sembra aver predetto il destino a centinaia di personaggi di spicco della politica e dello spettacolo finendo così immischiata in cose più grandi di lei, da fatti di cronaca nera a questioni di politica internazionale. Da Italo Balbo a Mussolini, da Claretta Petacci alla vedova di D’Annunzio, dalla Loren a Nilla Pizzi… centinaia sono i nomi di coloro che – pare – siano negli anni passati da lei. Lo testimoniano articoli di riviste e giornali, fotografie con dedica, appunti manoscritti e lettere di ringraziamento, pazientemente vagliati dall’autore.
Il volto umano del personaggio
Massimo Tedeschi delinea così un personaggio di sicuro fascino raccontato a tutto tondo, nel libro, anche sotto il profilo psicologico. Emerge così l’immagine di una veggente famosa e celebrata, ma anche di una madre in perenne dolore per l’handicap della figlia (forse autistica o spastica?) che porta il suo stesso nome, Semiramide. Dal trasferimento a Sarezzo, dove la famiglia Ghidoni fa anche erigere una chiesetta privata dedicata a Sant’Antonio e a Santa Rita, c’è sempre l’ombra della figlia disabile, ultima preoccupazione anche prima di morire.
Tedeschi, inoltre, non ne mitizza la figura riportando solo le predizioni avverate, magari legate ai soli nomi altisonanti del passato, così da esaltarne acriticamente la fama. Al contrario, il libro descrive con diversi esempi anche i pronostici non indovinati, alla ricerca di un equilibrio che restituisce della “maga” un profilo veritiero di donna comunque straordinaria.
Al di là del pendolino, delle carte e della lettura della mano, Semiramide percepiva in modo naturale e spontaneo anche soltanto ponendosi di fronte all’interlocutore, o dando uno sguardo alla sua scrittura. Vedeva oltre, sapeva ascoltare, aveva una spiccata sensibilità. Lo descrive benissimo a pagina 117, lei stessa: “che cosa accade precisamente in me non so: a volte mi pare che mi si folgori il cervello d’improvviso e si scateni dentro una esaltazione spirituale […] in quelle ore intuisco fluidamente con visioni abbaglianti, vedo incendi, catastrofi o fiori d’arancio, trionfi e naufragi, ricchezze e miserie”.
Ma veramente Semiramide era dotata di poteri soprannaturali?
Un libro, consigliatissimo, fatto di brevi capitoli di scorrevole lettura che spaziano dalla politica allo sport, dallo spettacolo al giornalismo, corredati da fotografie (purtroppo un po’ penalizzate dalla non eccelsa qualità di stampa). Alle 165 pagine del libro, si aggiunge infine una interessante Appendice, dove impressiona l’elenco di titoli accumulati da Semiramide nella sua intensa e straordinaria vita.
Titolo: Semiramide. Una veggente nel Novecento da Mussolini a Nilla Pizzi
Autore: Massimo Tedeschi
Editore: Scholè
Genere: Biografia
Pagine: 220
Isbn: 9788828403111
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