“Legno, pietra, acqua e poi ferro”. Il sentiero come paradigma nel libro di Claudio Gasparotti
Recensione a cura di Rosanna Romele per Brescia si legge
“Perché poche cose ormai attirano il nostro sguardo? Come mai cogliere nella moltitudine delle sollecitazioni visive diventa sempre più difficile? Questo fenomeno che si verifica a tutti i livelli nella società delle immagini e in altri ambiti rende difficile persino riconoscere la bellezza”.
Con un brano tratto dal libro di John Berger “Questione di sguardi”, che presenta il vedere come una scelta, un’azione voluta, un processo critico di discernimento, prende l’avvio “Il sentiero – Legno, pietra, acqua e poi ferro”, il primo libro dell’architetto e coordinatore della rassegna letteraria camuna “RacCONTA LA MONTAGNA” (promossa dell’Università della montagna di Edolo – UNIMONT) Claudio Gasparotti.
Frutto di una serie di osservazioni che l’autore ha annotato durante il suo andare per sentieri, “Il sentiero” è un libro che riflette il grande amore di Gasparotti per la montagna ma che non si limita a questo. Gli appunti raccolti e ri-montati dall’autore, infatti, danno luogo ad una ancor più alta riflessione sul camminare e sullo sguardo che osserva il paesaggio in cui quest’azione si compie arrivando ad offrire al lettore un metodo di osservazione che si può applicare a svariati ambiti dell’esperienza umana.
Un’opera sulla montagna, ma non solo
Architetto libero professionista originario dell’alta Valle Camonica, Claudio Gasparotti è un uomo intensamente legato all’ambiente montano. Quasi naturalmente, sin da bambino ha battuto i sentieri della sua montagna. Da sempre attento alle politiche ambientali, negli anni Settanta con alcuni amici ha quindi elaborato un progetto per la realizzazione del Parco dell’Adamello che si è poi sviluppato, negli anni, grazie alla caparbietà degli ideatori ed alla capacità di coinvolgere una serie di istituzioni. Un percorso piuttosto accidentato, che ha avuto il merito di portare alla costituzione – nei primi anni Duemila – del Parco dell’Adamello.
“Il sentiero”, raccolta di scritti che hanno per l’appunto come tema la montagna, descrive un percorso ideale, una strada che dal fondovalle boscoso, oltre le morene glaciali, conduce fino ad un passo alpino, un valico, luogo simbolico di comunicazione e incontro. Eppure non è solo un libro di montagna. È un percorso di osservazione, libera associazione, comparazione, documentazione, memoria, corredato da fotografie dell’autore.
Un sentiero per esercitare lo sguardo
Se il sentiero è anche il paradigma per eccellenza di altro, il testo di Gasparotti ad esso dedicato è anche un pretesto per riflettere e per insegnare a guardare al paesaggio (ed a riflettere su di esso) con occhio attento, interessato, curioso.
Un esercizio dello sguardo che si realizza mettendo in campo una serie di strumenti culturali: dalle considerazioni sull’estetica del paesaggio e su quanto l’uomo modifichi il micro-ambiente creando il sentiero, un intervento di Land Art senza tempo e senza autore, a quelle sulle motivazioni di chi nel corso dei tempi si è spinto in montagna.
Senza trascurare botanica, geologia, antropologia, architettura, oltre che sulla storia delle esplorazioni del Gruppo dell’Adamello, sulla memoria della Guerra Bianca, sullo sfruttamento delle risorse montane e altri temi affini, il tutto senza la retorica e l’epopea della conquista, anzi con un linguaggio asciutto e tecnico.
Le cupe ombre dei cambiamenti climatici
Il linguaggio impiegato dall’autore non è mai arido, ma lascia anzi trapelare l’affetto profondo per la montagna, insieme alla tristezza per un ambiente che va trasformandosi sempre più velocemente per via dei cambiamenti climatici.
La narrazione della montagna, come la narrazione dell’attualità, non può infatti prescindere dai temi ecologici. Non vi è luogo come quello alpino in cui gli effetti del riscaldamento globale siano tanto visibili. I ghiacciai si sono paurosamente ridotti, trasformandosi in tristi propaggini grigiastre. L’aspetto maestoso delle seraccate è un ricordo. Siamo la generazione testimone del passaggio dall’età d’oro dei ghiacci al loro ineluttabile declino.
Per questa ragione, una volta giunto al termine del suo sentiero, il nostro autore non può che abbandonarsi a un momento sentimentale e intimista:
La montagna è un racconto mai finito di situazioni sempre diverse che si annodano le une alle altre tessendo una tela con trama e ordito di diverso spessore. Un filo che di anno in anno senti sempre più liso, precario come le nostre certezze.
Claudio Gasparotti, “Il Sentiero – Legno, pietra, acqua e poi ferro”
Titolo: Il Sentiero. Legno, pietra, acqua e poi ferro
Autore: Claudio Gasparotti
Editore: LaQuadra, 2021
Genere: Saggio
Pagine: 180
ISBN: 9788895251301
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