Gli “Spifferi bresciani” di Roberto Capo, un modo originale e divertente di ripassare la storia della città e della provincia bresciana

A molti di noi è capitato, sui social o in internet, di imbatterci nei video informativi sulla storia bresciana locale della web serie Ch’el chi chèl lé, ideata dall’attore e storytelling rezzatese Roberto Capo insieme al regista Enrico Fappani. Puntate divertenti, ma al contempo ricche di nozioni e curiosità sul nostro territorio, raccontate in maniera egregia utilizzando senza timore e orgogliosamente anche termini in dialetto locale.

Roberto, il nostro narratore, nel suo ormai famoso completo nero e cappello vintage, attira fin da subito l’attenzione del pubblico grazie alla sua simpatia e al suo modo di fare travolgente, riuscendo a snocciolare aneddoti singolari e curiosità storiche stimolando la curiosità di un vasto pubblico con una narrazione leggera e spensierata.

Dopo più di 100 puntate, con un successo locale da grande spettacolo di varietà, Roberto Capo ha deciso di mettere nero su bianco alcune delle storie che sono state raccontate nel suo programma. Nasce così il libro “Spifferi Bresciani” (Edizioni We 2023): un grande libro-game con domande e risposte sulla nostra provincia.

“Spifferi bresciani” non è un saggio, non è un romanzo, non è un libro storico sebbene sia un insieme di tutti questi generi con anche un quid in più: il divertimento.

Suddiviso in due parti – la prima con 250 domande, la seconda con le relative risposte e gli approfondimenti del caso – l’opera, malgrado qualche piccolo refuso, invoglia il lettore non solo a scoprire qualcosa di particolare su città e hinterland, ma anche ad interagire con amici e familiari organizzando tornei di indovinelli.

Gli argomenti trattati sono i più disparati: si va dall’orologio dei Macc dè lé ùre in Piazza Loggia alla maglia della squadra del Brescia Calcio, dalla Chiesa dei Santi patroni Faustino e Giovita al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, sino a curiosità su ciclisti e cestisti bresciani.

Ecco ad esempio alcune domande sulle curiosità spiegate da Capo all’interno della sua opera:

Qual è il vero nome di quel singolare monumento che è la Tomba del Cane?

Quando i bresciani di un tempo ti dicevano “Va al dizisèt” (vai al 17) cosa intendevano dire?

Cosa si può vedere all’altezza del civico 18 di via Agostino Gallo?

In che anno ha vinto il suo unico scudetto il Rugby Brescia?

Dove venne aperto nel 1837 il primo asilo infantile a Brescia?

Voi sapreste rispondere a questi quesiti senza guardare la soluzione?

Per presentare il lavoro di Roberto Capo non potevano essere più adatte le parole presenti nella prefazione, ad opera dell’ex Primo Cittadino Emilio Del Bono:

Brescia è ancora uno scrigno da scoprire e la si può scoprire proprio così, come sa fare Robi Capo con questa pubblicazione. Perché solo chi ama dove vive e lavora ogni giorno per proteggere ciò che lo circonda, si sentirà sempre un uomo ricco e fortunato. Ma per poter amare e proteggere, bisogna conoscere. Bisogna avere sete di sapere.

Spifferi Bresciani – Roberto Capo – prefazione di Emilio Del Bono – pag. II

Insomma, una materia seria raccontata con l’ironia, l’acume e la verve di un personaggio come Roberto Capo e che potrebbe avere a breve un seguito. Perché, in fondo, non si finisce mai di imparare e soprattutto di scoprire inedite chicche e aneddoti sulla storia degli uomini e dei luoghi che hanno fatto Brescia quella che è.

Da segnalare, per sottolineare ulteriormente l’amore dell’autore per la nostra città, la dedica (semplicemente, A Brescia) e la presenza di quattro illustrazioni di altrettanti artisti del territorio: Miriam Camossi, Giada Crispiels, Paola Longhi e Raffaele Spiazzi.

In attesa di un secondo volume, dunque, l’invito dell’autore è quello di sfogliare il libro divertendosi, con l’auspicio che La bellezza di Brescia sia con te e soprattutto passa una bella giornata”.


Titolo: Spifferi bresciani
Autore: Roberto Capo
Editore: Edizioni We, 2023

Genere: Quiz
Pagine: 224
ISBN: 9791254971321

Katiu Rigogliosi

Diplomata alla scuola d'Arte al corso di operatrice d'arredamento, nella vita si occupa di progettazione di interni, realizzando meravigliose SPA in giro per il mondo. Nata a Milano, cresciuta tra Piacenza e Bergamo, maturata sotto la mole di Torino, risiede oggi nella provincia al di là del fiume Oglio. Legge da quando ha memoria e non disdegna nessun genere, anche se le si illuminano gli occhi quando si tratta di sparatorie, uccisioni ed indagini. Gestisce un gruppo di Staffette Letterarie su Facebook, perché crede che la lettura condivisa in ogni parte d'Italia sia la cosa migliore che possa esistere.

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